La Voce di Romagna, 6 dicembre 2015: OraSì, non fidarti della giovane Trieste
Una squadra che non ha mai vinto in trasferta contro un’altra che sta riprendendo confidenza con 0 parquet amico per fallo diventare un fortino inespugnabile. Seguendo questa chiave di lettura il match odierno tra O-raSì e Pallacanestro Trieste (palla a due ore 18, Pala De André) sembrerebbe a senso unico, ma guai a sottovalutare i friulani. Ancora una volta coach Eugenio Dalmasson ha tra le mani un ro-ster giovane che sta plasmando per farlo crescere, con i punti di forza che sono il play Andrea Pe-cile e gli stranieri Jordan Parks (15 punti di media per lui) e Hristo Zahariev (12). Gli altri atleti sono di valore come ad esempio Aristide Landi, Vincenzo Pipitone e Roberto Prandin, senza dimenticare l’ex Imola Matteo Canavesi. E’ dunque vietato abbassare la guardia, ma ci ha pensato coach Antimo Martirio a mantenere alta la concentrazione del suo gruppo. “Abbiamo lavorato molto per preparare una partita difficile – sottolinea l’allenatore ravennate -, nella quale affronteremo una squadra in grado di giocare con grande intensità ed energia, aiutata da una rotazione a dieci uomini effettivi. Trieste è inoltre una squadra giovane, che sa giocare molto bene in campo aperto. Sono molto soddisfatto dei nostri allenamenti, perchè Malaventura ha recuperato dai problemi fisici e abbiamo lavorato sempre al completo. Siamo pronti a tornare a giocare davanti ai nostri tifosi e a lottare per loro e con loro per conquistare la vittoria”. Sulla stessa lunghezza d’onda è la guardia Juan Marcos Casini, diventato ormai ravennate doc in un solo mese. “Siamo motivati a riscattare la sconfitta di Bologna con una bella prestazione di fronte ai nostri tifosi -spiega -. Incontreremo una squadra da prendere con le molle, perché domenica scorsa ha perso all’ultimo tiro contro una corazzata del calibro di Brescia, dimostrandosi ancora una volta una formazione combattiva e tosta. Bisognerà prestare attenzione alla loro voglia di riscatto ed alla capacità di correre in transizione”.