• 01/12/2015
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Corriere di Romagna, 1 dicembre 2015: L’OraSì ha pagato sul piano ambientale e fisico

Per una volta il “discepolo” (Antimo Martino) non ha superato il “maestro”, inteso come il suo ex capo-allenatore a Roma, Matteo Boniciolli. Dopo due ottimi primi quarti l’OraSì ha avuto cinque minuti di black-out che i biancoblù hanno saputo sfruttare al meglio piazzando l’allungo decisivo. Il ritorno del Genio. Nel giorno del suo 29° compleanno Eugenio Rivali ha ritrovato il parquet dopo circa un mese di assenza per infortunio, alla sua festa è mancata la ciliegina sulla torta, anche per i tanti tifosi che hanno seguito il capitano e compagni nella sfida regionale. «Dal mio punto di vista è stato veramente bello tornare in campo – sottolinea il regista giallorosso -. A-vevo sostenuto una buona settimana di allena- menti, senza dolori ma la partita è sempre un’altra cosa. Giocare in un campo del genere non è mai semplice, il suo pubblico è veramente il sesto uomo sul parquet, sostiene la squadra dall’inizio alla fine. Come è capitato in altre occasioni precedenti hanno cambiato passo dopo l’intervallo. Peccato perché nei primi due quarti abbiamo giocato veramente molto bene, costruendo tanti tiri a-perti che purtroppo non sono entrati. Siamo andati negli spogliatoi in perfetta parità (31-31, ndr) ma potevamo tranquillamente essere noi sopra di almeno qualche punto». Ravenna aveva infatti tirato nel primo periodo con medie altissime (6/8 da due, 3/5 da tre per il 17-22 al 10′), scese dopo il secondo rispettivamente a 9/15 e 4/11. The amaro. Dopo il the è arrivato il momento difficile. «La Fortitudo si è confermata una squadra qualitativa, lunga, esperta e fisica – prosegue il capitano giallorosso -. Daniel ha giocato in serie A, Montano è giovane ma ha già esperienza in questa categoria. Purtroppo non siamo riusciti a tenere il loro passo al ritorno dagli spogliatoi e quando il loro vantaggio ha raggiunto i 13 punti (58-45, ndr) a quel punto è stato impossibile recuperare anche per merito della loro difesa. Giocano sempre con le mani addosso, al limite del fallo, e non siamo stati bravi ad adattarci al loro modo di giocare e poi, ripeto, il loro è un vero fattore campo, non siamo riusciti a fare ciò che tutte le altre squadre finora incontrate erano riuscite a fare, cioè violarlo ma sareb- be stata probabilmente necessaria la partita perfetta per tutti i quaranta minuti. Vincere sarebbe stato veramente bellissimo e avrebbe un po’ spaccato in due la classifica. Ne usciamo però con il bicchiere mezzo pieno perché comunque abbiamo giocato la nostra partita fino in fondo, peccato per quei cinque minuti, ma non giocheremo sempre in un palazzetto del genere». Da una grande all’altra. Non in un palazzetto del genere ma contro una squadra dal blasone analogo sì. Domenica al De André arriva Trieste. «Ci tuffiamo di nuovo nella realtà della nostra casa -conclude Rivali – è una partita molto importante e vogliamo assolutamente tornare al successo». Agostino Galegati


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