• 26/11/2015
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Corriere di Romagna, 26 novembre 2015: OraSì,

Sul calendario della religione bianco-blu, a Bologna è seconda solo a quella cattolica, il Santo del giorno 16 giugno è San Malaventura. Tra le cose uniche, del resto, che la sezione basket della Fortitudo può vantare a confronto con qualsiasi altra realtà cestistica planetaria, spiccano due cose: l’inimitabile Fossa dei Leoni e la prerogativa di andare oltre il talento e la categoria, tanto che nel cuore a strisce biancoblù dei seguaci della “F” Claudio Pilutti, Giacomo Zatti e, appunto, Matteo Malaventura, occupano lo stesso spazio riservato al Barone Schull, Carlton Myers e Stefano Mancinelli. L’aurea di santità di Malaventura, che domenica pomeriggio tornerà in piazza Azzarita per la prima volta da ex, risale al 16 giugno 2010, località Forlì. Al cardiopalma. Facile riavvolgere il nastro della memoria per i tifosi della Fortitudo: finale per l’accesso all’allora A Dilettanti, un minuto alla fine. Bologna è sempre stata avanti ma viene superata sanguinosamente con canestro più fallo e si ritrova sotto 80-77. Due liberi servono ad accorciare (80-79) a -35″, poi i padroni di casa sbagliano due volte. Mancano 11″ e Muro vorrebbe fare da solo però, oltre ad almeno metà PalaFiera, l’aspetta al varco anche la difesa romagnola. Scarico quindi sull’ala destra per Malaventura, che nell’avvicinamento a canestro tira sulla sirena in totale mancanza di equilibrio: non vola una mosca mentre la palla colpisce il secondo ferro, si scatena l’inferno nella Fossa quando, una frazione di secondo dopo, ricade nella retina. Pandemonio totale e Malaventura, in giustificata trance, finisce in piedi sul tavolo: «Sono momenti indimenticabili per qualunque giocatore – ricorda il punto di forza dell’OraSi – figuriamoci poi per me che diedi una promozione poi sfumata per motivi extrasportivi ad una grande società e ad una tifoseria inimitabile. Resta il miglior ricordo di una carriera che mi vide subito dopo costretto a lasciare purtroppo la squadra perchè la società non si potè iscrivere alla A». Fu il prologo alla radiazione del 2012, un fuoco dal quale la Fortitudo rinacque come una fenice fino a questa A2 nella quale, appunto, sta per incrociare Ravenna ed il grande ex Malaventura. Atteso da un’accoglienza da re ma a rischio per il campo. «Purtroppo sono alle prese da tre settimane con un problema fisico (certamente alla base del rendimento deludente offerto contro Chieti, ndr) e mi alleno a tratti. Quella di Bologna è una partita troppo importante per non cercare di recuperare in tempo. Saluterò i tifosi e tanti vecchi amici, ai nostri supporters giallorossi dico invece che dovranno essere davvero orgogliosi per affrontare la Fortitudo con due punti di vantaggio in classifica». Sandro Camerani


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