Stadio, 9 novembre 2015: Casini ci mette un secondo a decidere tutto
Era scritto nel destino. Il derby lo decide sulla sirena, con un canestro dai 4 metri in precario equilibrio, l’oriundo Juan Marcos Casini, ovvero l’ultimissimo arrivato, chiamato da Ravenna per tamponare l’infortunio del play Eugenio Rivali. Sbarcato in Romagna mercoledì, presentato giovedì e con ben pochi allenamenti insieme ai nuovi compagni, l’ex Reggio Calabria ha zittito l’intero pubblico del Ruggi, facendo esplodere di gioia i circa 150 ravennati presenti e regalando all’OraSì una vittoria meritata nei precedenti 39’59”. INERZIA GIALLOROSSA. La squadra di Antimo Martino, infatti, afferra l’inerzia in mano sin dall’avvio, sulla spinta di un Masciadri imprendibile per Washington e dell’uomo-esperienza Malaventura, che con le loro strisce di punti mettono Imola sott’acqua (19-26 al 13′, con Anderson disattivato dalle scelte difensive ospiti). Neppure i tentativi di Ticchi di sparigliare, vedi un assetto con Washington da 5 e al suo fianco Preti, cambiano lo stato delle cose (22-30 al 16′, Malaventura 12). L’ancora di salvataggio di Imola diventa Maggioli, letale con il tirino dai 5 metri, ma i padroni di casa mancano dell’abituale energia difensiva e sono sempre indieuo di un giro. Se poi anche Deloach decide che è arrivata l’ora di fare sul serio (5 punti in un amen), ben si spiega l’allungo ospite (32-38 al 17′), tamponato solo dai lampi di Anderson. Serve energia all’Andrea Costa e la dà, come sempre, Washington (6 punti consecutivi), ma Ravenna ha i propri punti di riferimento (solo 4 giocatori a segno) e non indietteggia (45-52 al 27′). Poi il botto. L’Andrea Costa, con le spalle al muro (-8 al 32′), tira fuori il 7-0 della speranza, poi ilblack-po-wer di casa allunga il break a 11-0 e questa volta l’inerzia cambia, ma Casini e Deloach non mollano l’osso (67-68 a -1 ’30”). Anderson impatta dagli 8 metri abbondanti (70-70 sa -40″), Washington mette un libero a -25″ e qui la grande giocata è di Malaventura che serve un assist per Smith a -8″ (71 -72). Prato non trema dalla lunetta a -6″, ma l’ultima parola spetta a Casini che, sbilanciato dai 4 metri, piazza il colpo vincente sulla sirena facendo esplodere di gioia il suo nuovo popolo. infopress