L’Arena, 2 novembre 2015: Le bombe di Spanghero e una super difesa riportano in alto la Tezenis
Gigantesco Spanghero, la Tezenis torna a sorridere. Lo fa a Ravenna, dove comanda per tutta la gara, gestisce al meglio l’energia, nasconde i cerotti e ritrovala via della luce. Vittoria, due punti, sospiro di sollievo, cattivi pensieri annacquati. Un passo avanti. Spanghero è sontuoso: 24 punti, facilità di esecuzione, grande personalità, lo spirito del guerriero indomito. Gli altri lo seguono. E anche sul piano mentale Verona sembra essersi riconnessa sulla frequenza Crespi. Da rivedere Rice e Chikoko. Cortese non era al top. Bosca è energia e sacrificio. Michelori ha chioma da leone. Da Ros cerca di cavalcare l’onda. Ricci e Saccaggi hanno lavorato duro. Novità nel quintetto di partenza: c’è Boscagin, Cortese aspetta fuori. Crespi gestisce al meglio l’energia di squadra dopo una settimana complicata. La scena se la prende Spanghero. Regia e attacco. La Scaligera si attacca a lui. Conclusioni perfide, sferzanti, maligne. Verona ignora inizialmente il gioco perimetrale, preferisce trovare in area il tema giusto per sfiancare Ravenna. Nel primo quarto «Spongi» si regala dieci punti, due bombe, la perfezione ai liberi. Chikoko appare più reattivo in area rispetto al passato: quattro punti. Ma porta con se anche un carico di falli che nel secondo quarto lo mandano dritto in panchina. Non c’è Rice purtroppo. Gli vengono fischiati contro subito due falli. Il terzo gli piove addosso nel cuore del secondo quarto. E Crespi è costretto a metterlo ai margini della gara. Di fatto Verona gioca un’altra partita. Rice vive l’attesa di chi sa di essere stato schiacciato da un macigno. Una bomba ed una conclusione dall’area impreziosiscono l’inizio di gara di Da Ros. La Tezenis chiude il primo quarto avanti 19-15. Ravenna da fuori non intimorisce Verona (1/6). In arealavora sodo, riesce a mettere punti a tabellone (soprattutto con Smith) e dà l’impressione di avere l’energia giusta per restare a lungo in partita. Cortese entra ma non sembra essere in fiducia. Due tiri a salve, poi la palla arriva tra le mani ma scivola via per altri lidi. Dicevamo: la Scaligera è profonda e trova due conclusioni dalla distanza in sequenza di Saccaggi e Ricci che regalano il primo mini break di partita. Gli uomini di Crespi si trovano nel cuore del secondo quarto avanti di dieci: 29-19. Ravenna rin- ghia con Deloach. Si sapeva che sarebbe stato l’uomo della riscossa. Mette sette punti. Prima di lui si era divertito a bombardare anche Boscagin. Un sontuoso Michelori sforna una ciambella da due punti con mani addosso. Il solito ispiratissimo Spanghero aumenta il suo score con la bomba che chiude il quarto. Tezenis in vantaggio 37-28. Si riparte. E la Tezenis resta aggrappata al solito grande Spongi. Il play di Verona è in giornata di grazie e nel terzo quarto infila un’altra bomba, un tiro dalla media e pure due liberi. Ravenna gratta punti. Boscagin recupera una palla impossibile e urla di rabbia. Rice, fin lì impalpabile, intercetta e va a schiacciare i suoi incubi. E la Scaligera all’ultimo giro di valzer si trova avanti 52-42. Verona riesce ad arrivare anche a+12 con il solito Spanghero e due punti d’oro di Cortese. Ravenna alza la pressione, toglie gli istanti a Verona e si riporta sotto. Pericolosamente sotto. Chikoko infila nel cesto una palla avvelenata e lì con i gialloblù avanti di 11 pare finita. Non è così. Una tripla di Raschi e due liberi di Deloach riaprono i giochi. A 47″ dalla fine la Scaligera si trova avanti di cinque. Ma stavolta il corpo è solido. Palla gestita, lucidità ai liberi. Gli ultimi quattro li mette Cortese. E torna il sereno con 68-59 finale.