• 10/06/2015
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La Voce di Romagna, 10 giugno 2015: Ravenna a piccoli passi verso l’insperata salvezza

Eppur si muove. La Piero Manetti Ravenna sta procedendo a piccoli passi verso la salvezza, iniziando ora dopo ora a credere sempre di più di poter disputare il prossimo campionato di serie A2. Chiaramente i tifosi dovranno lasciare da parte i sogni di gloria e prepararsi a soffrire in una stagione dove la salvezza sarà l’unico obiettivo, ma intanto esserci ancora sarebbe la più bella delle vittorie. Sta infatti proseguendo in maniera incoraggiante la campagna “Giochiamo insieme – Siamo da serie A”, rivolta ai privati e alle aziende sostenitori del club, chiamati a dare il loro contributo economico con una donazione. Ieri mattina, dopo tre giorni lavorativi dall’appello lanciato dal presidente Roberto Vianello, l’ammontare delle donazioni aveva superato quota 79,765 euro, una cifra considerevole, pur se ancora lontana dai 150mila euro auspicati. Considerando che il termine della colletta è stato posticipato a venerdì, c’è però ancora speranza nell’ambiente ravennate. Soddisfatto è il presidente Roberto Vianello, pure lui sorpreso dalla risposta ricevuta in pochi giorni. “Si tratta di un dato importante – sollinea il patron -, che ci tocca nel profondo e che ci dà la forza per continuare a lavorare per costruire il futuro del Basket Ravenna. E’ nostra intenzione proseguire la nostra ricerca delle risorse che ci permetteranno di partecipare al prossimo campionato di A2. Forza Ravenna, di questo passo possiamo continuare a giocare!!” Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il playmaker Eugenio Rivali. “Ci troviamo in una situazione delicata, che nessuno di noi avrebbe voluto vivere – spiega il giocatore -, ma dalla quale si sta provando ad uscire con lo stesso spirito che ha contraddistinto il Basket Ravenna negli anni. La società e la città stanno scendendo in campo, dimostrando quanto siano attaccati e legati a un gioiello che non coinvolge soltanto giocatori e staff della prima squadra, ma anche i quattrocento ed oltre ragazzi del settore giovanile e l’indotto generato dalle rispettive famiglie”


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