• 05/06/2015
  • Stampa
  • Commenti disabilitati su Il Resto del Carlino, 5 giugno 2015: A Voi la palla

Il Resto del Carlino, 5 giugno 2015: A Voi la palla

PRESIDENTE Vianello avete lanciato l’idea di una sorta di azionariato popolare per salvare la prossima stagione del Basket Ravenna. Siamo all’ultima spiaggia? «Voglio essere chiaro: la mia intenzione e quella della società è di fare il possibile per disputare il campionato di A2. Non voglio smettere col basket e quindi, essendo venuto a mancare il principale sponsor, chiedo una mano a tutta la città, dagli imprenditori al singolo appassionato». Capitolo sponsor, dal Gruppo Piacentini non avete avuto più notizie? «Da una decina di giorni non abbiamo più contatti. Non abbiamo avuto alcuna spiegazione diretta della loro marcia indietro. Per noi era tutto a posto. Abbiamo cenato con loro, il sindaco e l’assessore. Alla fine stretta di mano, eravamo d’accordo su tutto e loro ci hanno detto: ‘mandateci il contratto che lo firmiamo’. Ma nessuno ha più detto niente». Così è venuto a mancare il principale sostegno economico. «Esattamente. Era uno sponsor che ci garantiva 300mila euro all’anno. Su Piacentini non faccio più affidamento, anche se non dispero di un loro ripensamento. Ora chiediamo aiuto alla città». Ai ravennati avete chiesto di darvi una mano ponendo la scadenza del 10 giugno. «Non è un limite postoci dalla Federazione, ma lo abbiamo fissato noi per poter costruire la squadra. I nostri giocatori chiedono giustamente notizie per eventuali conferme e molti sono disponibili ad abbassarsi l’ingaggio. E giocatori che ci interessano verrebbero volentieri perchè sanno la serietà della nostra società. Ma non possiamo farli attendere troppo». Avere fissato una ‘base’ di soldi raccolti per ripartire? «L’ideale sarebbe avere una certa sicurezza economica con iniziare la stagione. 150mila euro? Magari, anche perchè qualche altro soldo lo potremmo raccogliere cammin facendo». C’è chi dice che non è giusto dare soldi al basket, togliendoli magari da iniziative sociali. «E cosa c’è di più sociale di far fare sport a oltre 400 ragazzi ravennati? Il bello di quanto costruito negli ultimi anni è proprio vedere come i ragazzi e le famiglie ci seguono, perchè proponiamo attività sane e ‘pulite’». E se, tirando le somme, al 10 giugno vi renderete conto di aver raccolto pochi soldi? «Sarebbe una sconfitta per tutta la città. Lo dico chiaro e tondo. Il settore giovanile continuerebbe, la prima squadra non so. Mi passerebbe la voglia di impegnarmi e anche per giocare in B o in C servono soldi. Ogni giorno ci sono società da tutta Italia che mi telefonano per comprare il diritto sportivo a giocare in A2. Finora ho sempre detto di no, finora». Luca Suprani


Comments are closed.