• 18/03/2015
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Il Resto del Carlino, 18 marzo 2015: “Trasloco possibile”

UNA NUOVA realtà sotto il nome di Basket Romagna? Forse qualche mese fa poteva sembrare fantascienza, ma al momento nessuna ipotesi è da escludere. In settimana è uscita la notizia che qualche contatto tra Forlì e Basket Ravenna di Roberto Vianello c’è stato, con l’intento di far nascere una nuova grande realtà che risolvesse i problemi di entrambe le piazze. E Vianello non smentisce queste voci, facendo però alcune precisazioni. «In qualità di presidente del Basket Ravenna devo fare gli interessi della mia società. Come ho già avuto modo di dire, oggi come oggi i problemi che ci troviamo ad affrontare sono due: palazzetto e sponsor, dunque per risolverli sto percorrendo diverse strade. Il mio primo intento è quello di rimanere a Ravenna ma, se non ci sono le possibilità, nulla mi vieta di guardarmi intorno». Palazzetto dello sport e sponsor: si è mosso qualcosa? «Per quanto riguarda il Pala de André, domani ci sarà un nuovo incontro e vedremo che cosa verrà fuori. Riguardo allo sponsor la situazione è più complicata: Acmar probabilmente non sarà più in grado di aiutarci come ha fatto fino adesso e la cosa mi dispiace molto perché, prima che sponsor, sono amici e tifosi che ci sono sempre stati vicini. Tuttavia, abbiamo avuto una positiva esperienza con ‘Piacentini Costruzioni’ in occasione della Coppa Italia e ci auguriamo che possa diventare qualcosa di duraturo». Tornando al palazzetto, la Lega ha offerto a voi e ad altri (vedi Recanati) la proroga a utilizzare palazzetti da mille posti un altro anno. Potete quindi restare al ‘Costa’. «Va benissimo giocare al ‘Costa’, ma rimanere lì significa non crescere. Invece sono convinto che la pallacanestro a Ravenna possa crescere e avere più di mille spettatori. Sa quanti tifosi quest’anno hanno detto “non vengo perché tanto non c’è posto?”. Inoltre la Lega ha concesso la proroga con la clausola che, in caso di playoff o play out, si debba giocare in un impianto da oltre 2mila posti, da comunicare prima dell’inizio del campionato. Quindi il problema si ripresenta». I contatti con Forlì su che basi si sono svolti? «La Romagna è sempre stata divisa così: il calcio a Cesena, la pallavolo a Ravenna e il basket a Forlì. E’ normale che a Forlì abbiano un po’ gonfiato la cosa, perché vogliono rimettere in moto il movimento, ora che si ritrovano senza una squadra. E a me l’idea del Basket Romagna non dispiace, non è per niente campata in aria». Ma si giocherebbe a Forlì. E i ravennati la seguirebbero? «Secondo il referendum che abbiamo fatto, l’87% dei tifosi ci seguirebbe, e faccio affidamento su quello. Comunque, se si desse vita a una realtà simile, si dovrebbe mettere da parte il campanilismo tra ravennati e forlivesi. Si dovrebbe pensare solo a riempire il palasport, qualunque esso sia. Naturalmente sono solo ipotesi e ribadisco che la mia prima intenzione è rimanere a Ravenna». Conferma quindi la ‘dead line’ del 31 marzo per svelare il futuro del Basket Ravenna? «Veramente sono io che aspetto risposte entro quella data. In base alle risposte che riceverò dirò quale strada prenderemo». Stefano Pece

 
 
 
 
 
 
 

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