• 17/02/2015
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Corriere di Romagna, 17 febbraio 2015: Acmar, quando si scatena Holloway

L’11° successo interno è il vero Sollazzo dell’Acmar contro Chieti. I 26 punti dell’ex di turno non sono bastati alla Proger per piazzare il blitz, come era accaduto a Recanati. La difesa giallorossa, soprattutto nei primi due quarti, le ottime percentuali (59% da due, 50% da tre), la cooperativa del canestro con cinque in doppia cifra e un protagonista silenzioso come lo scudettato Under 19, Jacopo Grassi, autore di un lavoro oscuro a tutto campo, hanno respinto l’assalto delle Furie. Manu caldissimo. Emmanuel Holloway (4/7 da due, 4/6 da tre) top scorer dell’Acmar, in condominio con Rivali. «Siamo entrati in campo – spiega Hollofly – con tantissime motivazioni. C’era da riscattare la sconfitta dell’andata (la differenza-canestri è passata da -7 a +10) e quella in casa con Recanati. Una terza motivazione è stato il ritorno di Sollazzo. La chiave della vittoria è stata proprio la nostra prestazione della prima metà gara, ricca di energia e intensità difensiva, ma anche a rimbalzo e al tiro, siamo stati eccezionali. Importante anche l’energia che si respirava all’interno del pa-lazzetto. Nel corso della partita la qualità del nostro gioco è scesa ma era difficile mantenere un rendimento così alto per 40 minuti. Anche domenica ho segnato tanto ma la difesa di Chieti mi ha lasciato spazi e io ne ho approfittato». Sfida nella sfida. Un duello molto intenso, sia tecnico ma anche verbale, è stato quello con Reggie Hamilton. «Mi è piaciuto moltissimo, raramente entro a contatto con il trash-talking (scambio verbale per intimidire, prendere in giro o innervosire l’avversario, ndr) e non sono mai io il primo ma questa volta si era beccato con Raschi e ho voluto finire». Domenica a Ferrara. Holloway è già concentrato su Ferrara. «Ci sarà molta energia, molta passione e molta lotta, dovremo farci trovare pronti fin dall’inizio. Loro giocano in casa e vorranno far valere il loro fattore-campo dove hanno sempre vinto nella scorsa stagione. Dovremo buttare sul campo tenacia, voglia, dovremo giocare meglio di loro. Hasbrouck è un grande giocatore, dalle sue mani passeranno molti possessi e tanti tiri dove lui è molto efficace così come nel pick’n roll, mettere palla a terra e uscire dai blocchi. Accanto a lui ruotano ottimi giocatori, tutta la squadra è pericolosa. Se Hasbrouck segna 30 punti ma noi vinciamo va bene, ma farò di tutto per e-vitare che segni così tanto». Agostino Galegati

 

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