Corriere di Romagna, 15 febbraio 2015: Capitale sport, Ancisi attacca
«Spacciarsi come Città europea dello sport non è una cosa seria». Così Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, commenta l’attribuzione del titolo a Ravenna, alla luce della spinosa situazione in cui versa lo sport locale. «Le squadre se ne vanno – ha sottolineato -. L’Acmar si è rivolto ai suoi tifosi, ponendo loro una scelta drammatica: restare al Pala Costa, ma retrocedere in C2 o emigrare in una città limitrofa per mantenere l’A2. Il che significa che anche il volley della Cmc è condannato all’esilio». Come di fatto già avvenuto, dato che la squadra di pallavolo è da settembre che gioca a Forlì e poche sono le probabilità di un suo ritorno in città. E dire che secondo il Comune, “Ravenna è un ottimo esempio di una politica esemplare sostenuta da ottime infrastrutture”. Questa la motivazione con cui Palazzo Merlato aveva giustificato la vittoria del titolo di Città europea deUo sport. «All’estero possono anche crederci – ha criticato Ancisi – ma solo finché non vedono coi loro occhi quanto siano scandalosamente malridotti gli impianti di base. Il basket affida ai propri tifosi la scelta se traslocare o scendere di categoria restando a Ravenna di questa città». E la lista, per il capogruppo, è lunga: «dallo stadio di calcio, all’unica piscina, dal campo scuola dell’atletica alle palestre scolastiche, per non dire deU’ippodromo, una volta gioieUo, ora macerie». Ma è sui palasport che secondo Ancisi «si tocca il fondo». Il capogruppo ha gettato poi ombre sulla credibilità del titolo attribuito dall’associazione privata Aces Europa, che nulla ha a che fare con l’Unione Europea e di cui si sa ben poco. «Ha rilasciato, dal 2007/2008 al 2014, 126 attestati. Di questi, 62 hanno “premiato” città italiane. Non si ha notizia che nessuna città, avendone fatto domanda, sia stata scartata, avendo pagato le quote di iscrizione e rimborsato ogni spesa di viaggio, vitto e soggiorno per tre giorni della commissione. Essendo stata “scelta” – ha aggiunto – Ravenna si è impegnata a pagare anche 700 euro per le spese organizzative dell’associazione e a finanziare una serie di manifestazioni che hanno comportato l’impegno di 10 mila euro sul bilancio 2014, a cui seguiranno quelli, imprevedibili, del 2015 e del 2016». (m.f.)