Il Resto del Carlino, ed Ravenna, 4 febbraio 2015: L’Acmar non fa drammi e già pensa a riscattarsi
ANCHE l’ultimo zero che resisteva nelle statistiche stagionali di A2 Silver è caduto. L’Acmar Ravenna ha perso la sua imbattibilità casalinga dopo dieci successi consecutivi, battuta da una Recanati muscolare e intensa per 40 minuti, ma soprattutto dalla prestazione terrificante di Mosley (per lui 42 di valutazione), che come uno scacciamosche ha schiaffeggiato ogni pallone giallorosso diretto a canestro. Per la prima volta dall’inizio della stagione, tra le mura amiche del Pala Costa, la formazione ravennate si è trovata a inseguire per tutta la partita, senza mai offrire, ed anche questa è una novità, la sensazione di poter girare l’incontro a proprio favore, toccando il suo minimo di punti segnati nelle partite in casa, 65. Tuttavia le attenuanti ci sono. L’assenza di Foiera non può essere un alibi per i giallorossi, ma non si può negare che se c’era un giocatore che per personalità e fisicità poteva limitare uno come Mosley, quello era Charlie Foiera. Cicognani ci ha provato, ha lottato con encomiabile intensità, ma contro il Mosley di domenica scorsa c’era poco da fare. E non è stata una settimana leggera per il morale dei giocatori, che si sono trovati sballottati tra il futuro incerto della società e l’imminente addio di Bottaro, punto di riferimento per l’ambiente. Nonostante tutto in classifica non è cambiato nulla. Treviso ha vinto, Treviglio ha perso e Recanati, Tortona e Ferrara si sono avvicinate, ma Ravenna ha conservato il secondo posto e il titolo di squadra dal migliore rendimento casalingo (Treviso ha infatti 9-2). CUORE e grinta non sono mancati ed è da questi punti fermi, patrimonio indissolubile della formazione giallorossa, che i ragazzi di Martino possono ripartire per lasciarsi subito dietro le spalle questo passo falso. Sulla propria strada incontreranno la Bakery Piacenza, una formazione sull’orlo del baratro, ultima in classifica e distante 6 punti dalla squadra più vicina. A guardare il roster, stupisce trovare gli emiliani così in basso, ma anche questa è una lampante dimostrazione che i grandi nomi non fanno una squadra, soprattutto in un campionato equilibrato come la Silver. Stefano Pece