Corriere di Romagna, 16 dicembre 2014: Acmar – Andrea Costa, sarà un derby spettacolo
Anche la nona sinfonia è suonata, davanti al pubblico di quelle occasioni che fanno la storia e l’Acmar si è fatta trovare pronta, senza soffrire di vertigini. La gigantesca, fisicamente e come blasone, sia pure sdrucito, Treviso è finita ko, garantendo ai ravennati una settimana, quella che porta alla sfida con Imola, da capolista. L’uomo-partita. E’ stata una vera festa dello sport, di quelle da portare come esempio: incontro intenso e con la giusta ruvidezza ma correttezza in campo, colore e calore sugli spalti con le due tifoserie quasi gemellate negli applausi ai propri beniamini e negli sfottò nei confronti di altre avversarie alla fine. La prestazione romagnola è stata maiuscola soprattutto nella metà campo difensiva contro un trio di lunghi come Rinaldi, Fabi e Po-well, fisicamente e tecnicamente di valore assoluto. Lo è stata meno su quello offensivo, soprattutto negli ultimi venti minuti nell’intasata area veneta ma Ravenna ha portato comunque due uomini in doppia cifra e tre a sfiorarla. La freddezza dalla linea della carità di Mike Singletary e infine di Raschi ha fatto la differenza nei secondi conclusivi, consegnando all’americano un eloquente 26 di valutazione fatto di 15 punti, con otto su otto ai liberi e dieci rimbalzi. «E’ una vittoria enorme – analizza Smi-ling Mike come viene soprannominato – per tutti noi, per la comunità e la città. Venivamo da un ciclo di partite difficilissimo con Ferrara, Trevi-glio, Omegna e ora Treviso e contro di loro abbiamo ottenuto un bellissimo 4-0 (in mezzo solo la sconfitta di Ferentino contro Scafati, ndr). Sono felice di aver ottenuto questa vittoria. La partita è stata incredibile, così come l’atmosfera che si e-ra venuta a creare, per entrambe le squadre, grazie ai tifosi. E’ la migliore pubblicità possibile per il basket, un ragazzo che si avvicina a questo sport sogna di poter giocare delle partite del genere. Le due squadre hanno combattuto faccia a faccia. Siamo riusciti a mettere dei tiri cruciali alla fine anche con Eugenio (Rivali, ndr) per ottenere il successo. E’ un primo posto meritato per il lavoro duro che abbiamo svolto». La chiave della scatola. Un detto americano dice che la difesa fa vincere le partite, l’attacco fa vendere i biglietti e calza forse a pennello per questa occasione. «La chiave – prosegue Singletary – è stata proprio la nostra difesa dura, come in tutti gli altri successi che abbiamo ottenuto. Se partiamo da questo anche l’attacco viene di conseguenza visto che comunque abbiamo giocatori con punti nelle mani ma se difendiamo bene possiamo battere chiunque anche nei momenti in cui l’attacco non gira. Questo è successo soprattutto nell’ultimo quarto. Abbiamo cercato la circolazione di palla per trovare spazi che ci sono stati negati nella loro area contro giocatori e-normi come Fabi. Il merito è stato quello di forzare alcuni loro tiri e alcune palle perse che alla fine hanno fatto la differenza. Una mia buona prestazione dal punto di vista realizzativo? Non è importante, posso fare anche cento punti ma se la squadra non vince non servono. L’aspetto importante è poter sempre dare una mano». Agostino Galegati