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Pos | Team | PTI | V | P |
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Prove tecniche per realizzare una nuova impresa esterna. E’ quanto ha fatto l’Acmar di Antimo Martino sul campo neutro di Ferentino contro la Givova Scafati nei primi ventitré minuti di gara, quelli che l’hanno vista toccare anche i dodici punti di vantaggio poco prima dell’intervallo lungo. Poi però la reazione di Scafati, costruita su una difesa molto fisica e aggressiva, seguita da conclusioni anche e-stemporanee ha fatto andare in tilt l’impianto di gioco dei ravennati costringendoli a subire la seconda sconfitta esterna consecutiva. L’Acmar resta così con un pugno di mosche in mano dopo avere mostrato ambedue i volti della squadra formato trasferta di questa prima parte di stagione: dura, compatta e aggressiva come vuole il suo coach salvo poi perdere il filo del discorso e subire il ritorno di una squadra che ha avuto in Bisconti, Ruggiero e Lestini i suoi matta- tori. ‘Abbiamo cominciato benissimo – è l’analisi di Martino – tenendo due quarti veramente alla grande fino a dare l’impressione di meritare un divario superiore a quello che eravamo riusciti a produrre. Al ritorno dagli spogliatoi però Scafati si è accesa quasi all’improvviso segnando otto punti consecutivi con Ruggiero e per noi tutto è diventato più difficile. Abbiamo perso lucidità e ci siamo disuniti”. A fare la differenza è stato il parziale di 16-0 subito nel terzo quarto e il contributo offensivo turt’altro che ottimale capace di produrre solamente due canestri su dieci tentativi. “Non abbiamo avuto il solito apporto da parte di alcuni giocatori – continua Martino – e siccome Rivali, il nostro direttore d’orchestra, ha un po’ pagato una condizione non ottimale per via del recente infortunio subito, tutto il complesso ha finito per risentirne”. Il tecnico non entra nelle valutazioni dei singoli ma le cifre parlano chiaro: Holloway a pochi secondi dalla sirena fermo a quattro punti e capitan Amoni addirittura a quota zero dimostrano quanto poco abbiano saputo incidere sull’esito finale “Siamo una squadra operaia – chiude il tecnico giallorosso -che deve giocare bene in difesa. Con Scafati l’abbiamo fatto per venti minuti concedendo solo 27 punti ma quando nel terzo quarto i nostri avversari hanno cominciato a difendere meglio, abbiamo perso sicurezza fallendo anche buoni tiri che potevano cambiare la gara”. Archiviata la trasferta, è già tempo per preparare la prossima sfida di domenica al PalaCosta contro Omegna con coach Martino che vuole cercare di allungare la serie davanti al proprio pubblico “Ci prepareremo a fronteggiare una squadra allestita per essere una protagonista assoluta. La guida un amico come Magro e sarà un grande piacere sfidarlo davanti ai nostri tifosi”. Maurizio Coreni