• 17/11/2014
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La Nuova Ferrara, 17 novembre 2014: La Mobyt a Ravenna si arrende nel finale

RAVENNA Un tagliafuori mancato, un rimbalzo offensivo concesso, una palla persa. Il primo derby della stagione tra Acmar e Mobyt si è deciso così. Ma anche perché Ravenna, sugli errori di Ferrara, ha insaccato una tripla di Tambone, un canestro di Amoni e un cesto più tiro libero di Singletaiy. E tutto nei minuti finali di una sfida entusiasmante, piena di emozioni e tensione agonistica: in bilico per trentasette, lunghi minuti. A fare davvero la differenza, però, è stata l’energia che i romagnoli hanno gettato sul campo in una sfida dove a pesare non sono stati solo canestri e rimbalzi, le palle perse e i tiri liberi, ma quella voce che non va sulle statistiche e non si misura con le percentuali. Vale a dire la voglia di sbucciarsi le ginocchia, di buttarsi su ogni palla vagante, di lottare per ogni possesso. Ravenna, nella sfida dei nervi, è stata concentrata fino alla fine. A differenza di Ferrara che ha retto solo – si fa per dire – fino a metà dell’ultimo quarto. Nessun allarme, però, perché dopo la bella vittoria di Reggio Calabria vedere una Mobyt capace di reggere una intensità di gioco come quella vista ieri al PalaCosta, è senza dubbio un segnale positivo. In fondo Ferrara ha avuto la possibilità di “girare” la partita a suo favore fino alla fine. Peccato che non abbia avuto la forza e la determinazione per farlo. Anche perché ha trovato di fronte una formazione capace di esprimer giocate vincenti nel momento decisivo della sfida. Lo stesso momento in cui la Mobyt ha perso lucidità ed efficacia. Tanto che ogni piccolo errore è stato punito pesantemente da una squadra che sul proprio campo non ha mai perso e non è seconda in classifica per caso. Certamente la Mobyt non ha fatto passi indietro rispetto alla trasferta vinta a Reggio Calabria. Se non altro perché l’avversario ha espresso una pallacanestro decisamente più fisica ed efficace. E guarda caso, basta dare un’occhiata alle cifre per capire che Ferrara non è stata capace di arginare l’attacco degli avversari. Cinque uomini in doppia cifra sono un segnale rassicurante per Ravenna che, nel momento decisivo, si è messa nelle mani di un “torello” come Singletary, ma si è anche affidata all’esperienza di un uomo come Amoni. Morale, dal 68 pari dopo il canestro di Amici del 36′, Ravenna ha alzato un autentico tornado. Due liberi di Singletary dopo il quarto fallo di Benfatto. Tripla di Tambone per il -5 di Ferrara. Errore di Hasbrouck. Ma quel che è peggio, il canestro di Amoni dopo il rimbalzo offensivo. Infine, “palo” di Ferri da tre punti, ed ecco il canestro e tiro libero di Singletary che s’è buttato in area come un treno ed ha portato a casa due punti più il viaggio in lunetta: totale 10-0. Ovvio che recuperare un -10 (78-68) a un minuto dalla fine è impresa ardua, se non impossibile. Solo un libero di Benfatto ha rotto un digiuno che durava da tre minuti, un po’ come quello che ha aperto il terzo quarto. Perché, come al solito, è stato il terzo periodo a caratterizzare la gara degli estensi. Un dieci a zero di parziale a favore di Ravenna ha infatti fatto cambiare padrone alla gara. Prima Holloway, poi Amoni e Singletary hanno portato per la prima volta avanti di dieci lunghezze i romagnoli (51-41 al 25′). Ferrara è rimasta inerme per cinque lunghi minuti prima di reagire. Solo una magia di Hasbrousck da tre punti ha sbloccato un attacco spuntato. Poi è vero che la Mobyt è stata capace di tornare a galla grazia alle prodezze di Amici, efficace nel tiro da lontano. Ma poi, strada facendo, e contrariamente a quanto accaduto nel primo tempo, Ferrara ha perso compattezza ed ha sbattuto troppe volte il muso contro la difesa di Ravenna. A lungo andare questo ha tolto sicurezze alla Mobyt che, invece, era partita col piede giusto, tanto da riuscire ad andare avanti di sette lunghezze al 9′ (12-19) per poi tenere a lungo in mano il pallino della gara, nonostante le giocate di Foiera. Alla fine la sconfitta brucia, ma serve a dare a Ferrara il polso della situazione. E in fondo ci si aspettava una vittoria in due trasferte, che è arrivata. Mauro Cavina


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