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Pos | Team | PTI | V | P |
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II momento tanto atteso sta per arrivare: questa sera alle 18 si giocherà l’ennesima sfida fra l’Acmar Ravenna e Mobyt Ferrara che si annuncia emozionante e avvincente come sono state finora tutte e sette le gare disputate durante la scorsa stagione fra le due contendenti. In questo caso in palio ci sono solo due punti, ma riuscire a vincere significherebbe tanto per entrambe in ottica futura. Per questo difficile confronto, Ravenna potrà utilizzare sia pure in maniera limitata il suo metronomo Eugenio Rivali in ripresa dopo la distorsione alla caviglia patita a fine ottobre, e si presenta all’appuntamento consapevole della propria forza e con la convinzione di poter confermare tutto quanto di buo- no ha fatto vedere fino ad ora. “Abbiamo grande rispetto dell’avversario – spiega coach Antimo Martino – che si presenterà elettrizzato dal successo conseguito a Reggio Calabria, e siccome il suo organico vale la capolista Treviso siamo consapevoli della durezza dell’impegno. Se però manterremo la necessaria concentrazione e cattiveria fin dal primo minuto, difendendo come sappiamo fare (non per nulla Ravenna ha la migliore difesa del torneo ndr) potremo vincere l’incontro”. La partita di oggi è una di quelle che ogni atleta spera di giocare almeno una volta nella propria carriera, come rivela Emmanuel Holloway che ha già disputato un paio di amichevoli in pre-season contro Ferrara. “Me lo hanno detto i miei compagni che questa sfida che non è come tutte le altre partite – dice l’ala americana – e proprio per questo ancora più importante da vincere. Sto già assaporando l’atmosfera del derby, non aspetto altro che scendere in campo”. Consapevole di avere disputato in passato sfide di questo livello, aggiunge. “Vincere queste partite, sentitissime sia dalle squadre sia dai tifosi ha sempre un significato particolare”. Trovarsi di fronte Kenny Hasbrouck, il migliore straniero del campionato e primo nella classifica marcatori della Lega, è per lui un’altra sfida nella sfida. “Sono molto carico perché quando si ha di fronte un grande avversario, le motivazioni diventano ancora maggiori”. Maurizio Coreni