• 24/10/2014
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Corriere di Romagna, 22 ottobre 2014: Ravenna, la parola alla difesa

RAVENNA. La parola alla difesa. L’Acmar ha ancora una volta applicato alla lettera il detto americano che è il reparto arretrato a far vincere le partite, l’attacco a far vendere i biglietti. La rivincita tra le finaliste a capitale europea della cultura 2019, è andata a Ravenna grazie a un ultimo quarto ai limiti della perfezione, quasi a livelli della sfida con Legnano di tre giorni prima. Made in Italy. Lo strappo decisivo, quello del 13-0 nei cinque minuti centrali dell’ultima frazione, è arrivato con un quintetto tutto italiano in campo. Questa è un’ulteriore conferma del fatto che in un gioco d’insieme e di sistema come quello voluto da coach Antimo Martino, se lo spartito è buono gli esecutori possono essere azzurri o a stelle e strisce senza differenze quando spesso per altre squadre tutto o quasi passa per gli americani. Nel momento in cui Hol-loway e Singletary erano fermi ai box con 4 falli il quintetto atipico formato da Rivali, Grassi, Raschi, Amoni e Cicognani hanno dato la spallata decisiva che sta valendo il secondo posto in classifica a quota sei dietro all’imbattuta Treviso. Cooperativa. E’ arrivata l’ennesima prestazione con cinque uomini in doppia cifra, il quintetto di partenza, e uno a sfiorarla (Raschi con otto punti). Prodotto locale. Il giovane pivot Cicognani, classe ’92, ex azzurro agli europei under 20, è ormai da sei anni in prima squadra e ha sviluppato tutta la sua carriera in giallo-rosso. Cicognani non nasconde la propria soddisfazione per il momento favorevole del reparto arretrato. «Abbiamo vinto veramente grazie alla difesa. Siamo riusciti a gio- care puntando sui loro a-spetti deboli e alla fine abbiamo veramente ripetuto per certi versi la gara con Legnano. Abbiamo cambiato tanto soprattutto in fase di pick and roll (il blocco del pivot sulla guardia o l’ala piccola avversaria in favore del playmaker, un’altra volta u-no stratosferico Rivali, n-dr) e questo ci ha portato veramente tanti frutti con una grande pressione. Ci ha dato un gran vantaggio e l’ottima lettura del gioco da parte di tutti ha poi fatto il resto. Nel momento in cui gli a-mericani erano fuori per falli abbiamo tenuto duro poi abbiamo trovato canestri importanti soprattutto con Amoni (5/8 da tre, ndr) che ci hanno permesso di rimanere lì, a-vanti nel punteggio». Agostino Galegati


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