• 30/06/2013
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Il Resto del Carlino, 30 giugno 2013: L’Acmar è un rebus: “VIanello farà retromarcia? Chissà. Di certo aspetta un segnale”

Bottaro, lei è il dg dell’Acmar basket Ravenna. Può dirci se le improvvise dimissioni del presidente Vianello mettono a rischio l’iscrizione della squadra al prossimo campionato di Legadue silver?
“Non sono nella testa di Vianello”.
Gli sportivi devono quindi preoccuparsi?
“La macchina va avanti. Per quanto mi riguarda, continuo nel mio lavoro di contatti e rapporti”.
Quella di Vianello può essere stata una provocazione?
“Non credo”.
Ne è proprio sicuro?
“Più che una provocazione, lo vedo come un tentativo di sensibilizzare la città. Conosco Vianello e posso dire che un gesto come quello delle dimissioni gli è pesato tantissimo farlo”.
Che idea si è fatto?
“Quella delle dimissioni è stata una scelta che solo Vianello poteva prendere. Aveva bisogno di ricordare a Ravenna una cosa: tutto quello che ha fatto…non lo ha fatto per sè ma per la città. L’impegno nel sociale non è stato indifferente: abbiamo 22 squadre giovanili, 25 istruttori e 400 tesserati”.
Avete già pensato all’avvicendamento?
“Non ne ho idea”.
C’è un vice che lo potrà sostituire?
“No”.
Dunque la carica è vacante?
“Sì”.
Bottaro, visto che lei conosce bene Vianello, crede che possa tornare sui suoi passi?
“Non è stata una decisione concordata. Vianello ha scelto in maniera autonoma. Quando ha parlato di dimissioni, non ho sentito la parola “irrevocabili”, e già questo è un segnale importante”.
Lei crede che Vianello si sia spaventato di fronte ai nuovi oneri della Legadue?
“Pronti e via, senza nemmeno sentire il profumo della Legadue, la dimensione è totalmente cambiata. Qualche esempio? L’affiliazione alla Lega è passata da 2800 a 15 mila euro. Il tesseramento di ogni atleta, se non under20 o cresciuto nel vivaio, costa novemila euro. Solo di tasse spenderemo 113mila euro, ovvero 50mila euro in più di anno scorso”.
E Vianello si è spaventato…
“Vianello non si è spaventato, ma ha capito di avere una grande responsabilità sulle spalle. Una responsabilità che da solo non può gestire. Meglio essere chiari subito, che ritrovarsi a metà campionato con l’acqua alla gola”.
Gli sportivi targati Acmar come hanno reagito?
“Posso citare un altro esempio. La campagna abbonamenti non è ancora partita, ma abbiamo già ricevuto oltre cento richieste di appassionati, tutti impazienti e desiderosi di rinnovare l’abbonamento. Si tratta di un segnale per certi versi clamoroso per una città come Ravenna, dove il basket è sempre venuto dopo volley e calcio”.
Che squadra allestirete?
“Rispondo con un messaggio che considero un segnale importante. Nella nostra nuova categoria, nove squadre su dieci affidano la cabina di regia a un americano. Noi punteremo su Rivali, simbolo del progetto territoriale legato alla città”.

Roberto Romin


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