• 29/06/2013
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La Voce di Romagna, 29 giugno 2013: Vianello sorprende l’Acmar. Mi dimetto

Colpo di scena in casa Acmar Ravenna. Roberto Vianello ha dato le dimissioni da presidente. A comunicarlo è stato lui stesso, in apertura della conferenza stampa tenutasi ieri mattina nella sede del sodalizio. Secondo le parole del massimo dirigente giallorosso, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la considerazione che la promozione ottenuta dalla società sul campo non ha, di fatto, catalizzato nuove forze economiche a sostegno del progetto. “Mi sono dimesso per coerenza e rispetto verso i tifosi. Purtroppo i risultati conseguiti nel corso dell’ultima stagione hanno cambiato ben poco il sostegno economico da parte del settore imprenditoriale – sottolinea con molta amarezza – e, di conseguenza, non posso promettere nulla perché non mi sento in grado di affrontare un campionato con la consapevolezza di perdere un grande numero di partite”.
L’annuncio di Vianello assume i contorni dello sfogo quando comincia a elencare tutte le difficoltà che dovrebbe affrontare per mandare avanti la società. “Ho sempre detto che il basket è il patrimonio della città – puntualizza – ma se non interessa a nessuno non posso dilapidare trentotto anni di lavoro per trovarmi di fronte a un futuro senza prospettive”. Il presidente, sempre in tono molto calmo ma fermo, lamenta in sintesi la scarsa attenzione e vicinanza al progetto che ha alla base un settore giovanile che, come abbiamo più volte ricordato, fa leva su 400 ragazzi entusiasti, il cui numero potrebbe sicuramente aumentare qualora si avessero i mezzi per disputare una categoria come la Legadue Silver, gratificata dalla presenza dei giocatori americani. Il grido di dolore del presidente suona come un atto dimostrativo, un gesto clamoroso volto a richiamare l’attenzione della città, degli imprenditori e delle forze politiche per sostenere il movimento cestistico cittadino.

Nel caso l’appello non dovesse produrre risultati, ci si può aspettare un netto ridimensionamento dei propositi per il prossimo campionato, se non, perfino, l’intenzione di abbandonare. “Abbiamo dimostrato che siamo in grado di mantenere tutti gli impegni che ci siamo assunti – riprende – ma se entro la data termine dell’iscrizione al campionato (martedì 9 luglio, ndr) non avremo risposte, la mia percezione è che tutto vada all’aria”. Dopo quest’affermazione e notando l’imbarazzo dei presenti, Vianello cerca di mitigare le sue parole: “Non ce l’ho con nessuno in particolare – si affretta a precisare – ma in questo momento è doveroso ragionare in modo razionale. Per affrontare gli impegni della prossima stagione e disputare un campionato di medio livello, occorrono non meno di 900 mila euro e noi, al momento, a conti fatti, potremo metterne insieme la metà: una somma ragguardevole, ma insufficiente alle nostre esigenze”. Il grido di dolore di Vianello propone un film purtroppo già visto da queste parti, con l’imprenditoria ravennate che assiste passivamente alla scomparsa delle sue squadre di vertice. “Se non interverrà nessuno – termina – ricominciare da capo per arrivare, magari, nuovamente a questa situazione è una possibilità che non m’interessa minimamente e che mi potrebbe indurre anche a lasciare”.


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