• 21/06/2013
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La Voce di Romagna, 21 giugno 2013: Minghetti: “Acmar, un salto nato dalla programmazione”

Se si guarda all’interno del Basket Ravenna, una persona seria, affabile e discreta, da sempre nel mondo della pallacanestro cittadina, è rappresentata dal dirigente Maurizio Minghetti. Quasi mai una prima pagina, una copertina, una poltrona da ospite in televisione, ma di sicuro un ruolo importante nella vita del gruppo. Dopo la trafila nelle squadre giovanili, è stato nella rosa della Robur Ravenna alla fine degli anni ’60 per poi passare prima a Massalombarda e poi a Lugo, dove terminata la sua attività di giocatore, ha iniziato quella di allenatore del settore giovanile. Ravenna tuttavia, era nel suo cuore, e accolse con soddisfazione la proposta di ritornare a casa. “Lo feci con immenso piacere, anche perché per ragioni di lavoro avevo poco tempo da dedicare al basket, che non mi sentivo di abbandonare”. Tanti anni vissuti fra alti e bassi di ogni genere a realizzare una miriade di ricordi: “Sono alcuni personaggi che in questo momento mi tornano alla mente, primo tra tutti Vittorio De Lorenzi, un grande dirigente e una persona squisita, protagonista per tanti decenni del basket ravennate. Poi i miei primi allenatori, ovvero Roberto Pirazzini e Carlo Alberto Lelli, per proseguire con Piersante Manetti che assieme all’attuale presidente Roberto Vianello fece decollare tutto il movimento fino a raggiungere la serie A”.
Una categoria che con la riforma dei campionati sotto il nome di Legadue Silver si concede a Ravenna dopo una stagione trionfale. “Credo che il risultato conseguito sia il frutto di un lavoro iniziato già da alcuni anni, dove l’aspetto più rilevante è stato la crescita progressiva di tutto l’ambiente. La figura di Giorgio Bottaro, che ha completato al meglio il percorso impostato da Dario Bocchini, si è rivelata decisiva nell’infondere sicurezza alla squadra che è riuscita a tradurre sul campo tutto quello che di buono si respirava in settimana”.
Per quanto riguarda il suo lavoro, “Mingo” preferisce non darne particolare risalto: “Il mio compito è stato rivolto alla risoluzione dei problemi logistici e a dare una mano dove c’era bisogno. Così mi sono occupato della preparazione tecnica di Locci e Cicognani e a collaborare con Massari per quanto riguarda il settore giovanile”.
Minghetti tesse le lodi di chi ha compiuto l’impresa: “La forza di questo gruppo è stata anche la gran sintonia dei suoi elementi. Io non ricordo nulla di simile e posso dire che l’amicizia e l’affiatamento sono stati una prerogativa di questa squadra, tenuta insieme anche dalla personalità del coach”. L’ambiente si sta prendendo qualche giorno di riposo in attesa di comprendere quale potrà essere il futuro: che tipo d’incarico s’aspetta?
“A dire il vero non ne abbiamo ancora parlato, ma non vedo l’ora di ricominciare. Ci attende un campionato che prevedo molto fisico e spettacolare. Mi auguro che si possa allestire una formazione competitiva – termina Minghetti – che sia in grado di tenere il campo e, soprattutto, possa regalarci tante soddisfazioni”.

Maurizio Coreni


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