La Voce di Romagna, 12 giugno 2013: Tutta l’Acmar ai piedi di Rivali
Giacomo Frigoli 6,5: al secondo anno in maglia Acmar Giacomo sembra non ingranare almeno fino alla partita casalinga contro Castelfiorentino: qui, in contumacia Rivali, Frigo è importante con la sua energia per trascinare la squadra alla vittoria e di lì in avanti guadagna spazio nelle rotazioni di Giordani. Nei playoff, chiamato in causa solo nella semifinale contro Cento, è fondamentale in gara 1 con la difesa su Di Trani e una tripla che stronca il tentativo di rimonta emiliana.
Stefano Cernivani 7,5: un attaccante semplicemente irreale. Un talento e un istinto per il canestro: parte talmente bene, con il suo ruolo di giustiziere dalla panchina, che la gente si abitua all’idea che faccia sempre canestro. Dura però continuare a mantenere il quasi 65% con cui tirava da tre punti nelle prime sette partite e così arrivano le giornate no, la mano si raffredda e la guardia triestina si incupisce un po’. Superato il momento e qualche problemino fisico, torna ad essere il meraviglioso attaccante di sempre, raggiungendo l’apice in gara 1 dei quarti quando mette 31 punti sul groppone di Castelfiorentino. Qui nuovamente sente un po’ la pressione di dover segnare sempre e inanella una serie di prestazioni non da Cernivani, fino agli ultimi due episodi della finale dove tira fuori gli attributi e, insieme ai compagni, corona il sogno promozione. Cresciutissimo anche in difesa, non bisogna dimenticarsi che la carta d’identità, alla voce data di nascita, recita 1991.
Giovanni Penserini 7,5: esordisce davanti al suo nuovo pubblico con 21 punti, quale miglior biglietto da visita? Poi si infortuna contro Empoli e sembra non riuscire più a trovare il ritmo gara. Quando finalmente torna ai suoi livelli, dimostra a tutti di essere un difensore sensazionale, onorando il suo soprannome, Arsenio LuPENS. Prima dei playoff si fa male nuovamente ad un polso, infortunio che ne condiziona il rendimento. Ciò nonostante disputa prima una grandissima gara 3 contro Cento e poi in gara 3 di finale piazza 11 punti con 7 recuperi.
Francesco Amoni 8,5: la macchia dell’esagerata espulsione in gara 3 di finale non sporca una grandissima stagione da parte del capitano dell’Acmar. Uno dei pochi sopravvissuti alla rivoluzione estiva dimostra di meritarsi i galloni di leader per il suo atteggiamento sempre positivo e di grande collaborazione. Per larghi tratti di regular season è devastante, nei playoff parte alla grande contro Castelfiorentino poi benissimo con Cento e un po’ meno bene in finale ma non importa perché anche il prossimo anno Frank sarà il capitano giallorosso e lo sarà in serie A.
Fabio Bastoni 6: arrivato in corsa per dare una mano a Rivali in cabina di regia fatica ad inserirsi a causa della lunga inattività. Fermatosi subito per un problema muscolare durante le finali di Coppa Italia non riesce a dare il suo contributo con continuità anche se l’atteggiamento è sempre quello giusto.
Giacomo Cicognani 7,5: difficile essere profeta in patria ma Giacomo ha disputato un’ottima stagione, in crescendo. Partito malino, con il coach che lo rimbrotta diverse volte anche pubblicamente, aumenta il volume della radio soprattutto a rimbalzo e con le sue schiacciate che fanno impazzire il Pala Costa. Nei playoff aumenta ancora la sua presenza sotto le plance.
Eugenio Rivali 10: 10 come il numero di maglia che porta sulle spalle, il numero dei fuoriclasse. Il playmaker pesarese a cui sono state affidate in estate le chiavi della squadra non delude mai, producendo una stagione a livelli stratosferici. Straordinario in regular season dove si guadagna il titolo di MVP guidando l’Acmar al record di venti vittorie consecutive e ad un primo posto centrato con cinque giornate d’anticipo, se possibile fa ancora meglio nei playoff dove, dopo due gare sottotono con Castelfiorentino, innalza ulteriormente il suo livello di gioco fino alla sensazionale gara 3, dominata dai primi possessi. Giocatore di altra categoria per eccellenza, troverà la sua vera collocazione nella serie A dell’anno prossimo.
Luca Bedetti 9: con la sua genuinità e il suo essere “romagnolo” conquista tutti fin da subito. Quando poi il pubblico lo vede in campo attaccare il ferro con una ferocia inaudita lo elegge subito a beniamino; il suo rendimento è altissimo per almeno venti gare, in cui il titolo di MVP a Rivali poi ha un lieve calo di forma e di fiducia e sembra perdersi. Quando però si alza il livello della competizione torna il Bedo di sempre, fino allo spettacolare terzo quarto di gara 3 con Firenze in cui suggella una stagione straordinaria.
Mattia Ricci 7: il giovanissimo golden boy ravennate, classe 1995, dimostra lampi di classe cristallina quando viene chiamato in causa dal suo mentore, Lanfranco Giordani. Un infortunio lo costringe ai box per un paio di mesi ma questo ragazzo si farà sicuramente: da tenere d’occhio per temperamento e talento.
Giorgio Broglia 9,5: arrivato insieme a Rivali e Bedetti dalla vicina Santarcangelo, Giorgio ci mette qualche partita ad ingranare. Poi arriva la Final Four di Coppa Italia e l’idolo delle tifose ravennati cambia marcia: alza la coppa conquistando il titolo di MVP e da quel weekend non sbaglia più una partita, andando in doppia cifra in tredici delle ultime quattordici partite disputate. Si dimostra poi un animale da playoff, salendo ulteriormente di colpi con l’aumentare dell’importanza delle gare fino ad arrivare all’epica gara 2 di Firenze dove scrive una prestazione che resterà negli annali del basket ravennate.
Andrea Locci 7: la prestazione di gara 3 della finale gli vale mezzo punto in più. Il suo grande pregio è quello di farsi trovare sempre pronto in qualsiasi momento: a volte sbaglia, ma è giovane e ci sta ma in difesa questo ricciolone si fa sentire, eccome. Se riuscirà a sviluppare un po’ di gioco in attacco può diventare un giocatore importante per la categoria.
Fabio Delvecchio, Matteo Bracci, Jacopo Grassi 7: per l’impegno, la dedizione dimostrata in allenamento e quando il coach li ha chiamati in causa.