Corriere di Romagna, 9 giugno 2013: Per l’Acmar è il giorno più lungo
RAVENNA. L’Acmar vuole suonare la nona sinfonia dei play-off come un allegro maestoso o almeno con brio, già a partire dall’ouverture. I musicisti del direttore d’orchestra Lanfranco Giordani sono infatti arrivati alla nona e più importante partita della seconda fase contro l’Affrico, una sfida che vorrà dire per una delle due squadre LegaDue Silver diretta, per l’altra forse la prospettiva di un ripescaggio in quella categoria.
Fiducia dirigenziale. Ma il presidente e primo tifoso giallorosso, Roberto Vianello, ha sempre sottolineato il fatto che la categoria va meritata sul campo e oggi (palla a due ore 19, arbitri Canazza di Solesino e Gagno di Spresiano) al PalaCosta l’Acmar ha tutte le carte in regole per farlo, come del resto i fiorentini. “Mi aspetto una partita molto difficile – spiega il patron ravennate – e l’esito dipenderà anche da come si presenterà Firenze in casa nostra. Entrambe meriterebbero la promozione, perché sono due grandi squadre che giocano a pallacanestro e non, come abbiamo visto in tante occasioni, squadre che pensano solo a giocare duro. Ho cominciato a pensare che poteva essere l’anno buono quando sono arrivate ad aumentare le vittorie consecutive, tanto che ho perso due scommesse con i ragazzi. Abbiamo creato un piccolo gioiello con un gruppo eccezionale formato dalla dirigenza, dallo staff tecnico e medico e ovviamente i giocatori e mi piacerebbe portarli tutti l’anno prossimo nella categoria superiore”.
Il fattore-campo. Ma il fattore-PalaCosta, saltato una settimana fa, deve tornare a pesare. “Abbiamo un pubblico eccezionale – sottolinea con soddisfazione Vianello – che certamente anche per oggi avrà preparato qualcosa di speciale per sostenere i propri beniamini e sarà certamente un ulteriore aiuto”.
Tecnica e atteggiamento. Questi due aspetti peseranno sull’andamento della finalissima. “A Firenze è stato uno spettacolo eccezionale, ho rivisto le caratteristiche della squadra di inizio stagione e anche della Coppa. Magari partiva lenta poi nel terzo e nel quarto conclusivo, sorniona, arrivava il momento del sorpasso e della vittoria, poi ovviamente se partiamo bene è molto meglio. Prima della partita il mio pensiero va al presidentissimo Piero Manetti e al nostro ex vicepresidente Giorgio Morigi, scomparso l’anno scorso. Sono convinto che ci guarderanno da lassù e tiferanno per noi”.
Il futuro. Gli ultimi quaranta minuti possono essere veramente il trampolino di lancio verso il futuro. “Sono convinto – conclude il presidente – che se dovesse andare bene la partita qualcosa si muoverà a livello di amministrazione e di imprenditoria locale visto che ho già detto che da solo la LegaDue non riuscirei a farla. Ma ora concentriamoci sulla partita, ai problemi pensiamoci da lunedì”.