• 12/02/2013
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Corriere di Romagna, 12 febbraio 2013: L’Acmar vince in tanti modi

RAVENNA. Un’incredibile normalità. Sembra una contraddizione in termini ma per l’Acmar aver toccato quota 20 vittorie consecutive in gare ufficiali potrebbe essere una definizione appropriata. Anche Montecatini, seconda in classifica, si è dovuta arrendere alla legge della capolista mantenendo però in bilico la gara fino agli ultimi secondi. Ma ancora una volta la lettura della partita da parte di Lanfranco Giordani è stata perfetta, schierando il secondo quintetto con i giovani al momento giusto (“mi è dispiaciuto non averlo potuto fare più a lungo” ha avuto modo di dire a fine partita) per poi colpire con i piccoli nella fase calda della gara. In quest’ottica i complimenti maggiori del tecnico sono andati a Stefano Cernivani, 18 punti di cui ben 10 ai liberi (su altrettanti tentativi) proprio grazie alle sue penetrazioni nonostante un colpo al gomito. “E’ stata una battaglia e una partita strana – sottolinea l’esterno triestino – perché a un certo punto Montecatini ha giocato con quattro piccoli con Scarone da pivot e Niccolai ala forte, cambiavano su tutti i blocchi, quindi non è stata neanche facile da leggere perché ci rompevano tutti i giochi offensivi, riempiendo l’area pitturata e noi soprattutto all’inizio abbiamo perso qualche pallone di troppo. Però alla fine siamo stati bravi a portarla a casa anche quando ci eravamo un po’ complicati la vita da soli e Scarone ha messo due-tre bombe di fila”. Per Cernivani un’altra partita “vecchio stile”. “Ho giocato tirando più da due che da tre – conferma Cernivani – un po’ come ho fatto negli ultimi anni prima di arrivare in una squadra in cui ci sono già giocatori come Bedetti, Penserini che sono molto più atleti di me e non si può quindi andare tutti dentro. Ho l’arma del tiro da tre punti e sono sempre pronto sugli scarichi di chi penetra ma contro Montecatini si è visto che c’era bisogno di giocare in maniera diversa, sono andato bene dentro facilmente in tante occasioni, subito falli, e questo credo che abbia sorpreso i nostri avversari”.
Agostino Galegati


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