La Voce di Romagna, 4 febbraio 2013: Giordani si gode la diciannovesima perla
RIMINI. La diciannovesima perla stagionale dell’Acmar è l’ulteriore conferma di come la formazione Lanfranco Giordani sappia essere multiforme. I quaranta minuti del Flaminio hanno dispensato emozioni e spettacolo. “Era proprio quello che speravo – apre il tecnico romagnolo –, ci tenevo a fare bene davanti a un grande pubblico perché sono un amante della bella pallacanestro e così è stato. Ho veramente dei ragazzi eccezionali che hanno dimostrato di sapere vincere partite di tutti i tipi e di avere un cuore grande così. Li alleno con grande coscienza in maniera tale che ci sia complicità tra di noi, affinché loro siano parte di me e io di loro Abbiamo avuto una settimana non semplice con problemi fisici importanti ma nonostante questo sia Amoni che Rivali hanno voluto giocare e lo hanno fatto in maniera superiore alle attese. Ciccio (Amoni) ha segnato dei canestri importantissimi mentre Eugenio nei 36 minuti in campo, nonostante una caviglia gonfia ha dato prova ancora una volta di essere un giocatore di due categorie superiori e che è stato “dimenticato” nei campionati minori”.
E’ stata una partita che l’Acmar ha controllato praticamente per 40 minuti tranne due parziali, uno nel terzo quarto che ha ribaltato l’inerzia portando Rimini dal -9 al +3 e sul finale quando le triple di Gabellieri hanno riportato Rimini sul -4 ma in tutti e due i casi i giallorossi non hanno perso la calma anzi, guidati dal loro leader Rivali, hanno rimesso le mani sulla partita dimostrando una volta di più il motivo per cui guardano tutti dall’alto in classifica con 19 successi in altrettanti incontri.
“Sapevamo – analizza Giordani – che una delle chiavi della partita sarebbe stata il controllo delle due aree pitturate contro una squadra di grande talento che con gli inserimenti dal mercato di Tassinari e Silvestrini e con uno Squeo, che è un mio pallino, come quello di questa sera, di categoria superiore contro un atleta come Cicognani, vale assolutamente i play-off.. Anche contro Rimini abbiamo giocato di squadra, l’uno per l’altro, variando le chimiche del quintetto. Abbiamo limitato le forzature, solo 4-5, con un Bedetti che ha giocato con istinto ma anche ragionando è stato l’uomo partita come avevo previsto. Rimini ha avuto il merito di segnare canestri difficili che li hanno riportati in partita. Ai ragazzi ho detto che presto o tardi avrebbero smesso di segnare quei tiri con un coefficiente di difficoltà altissimo, ci abbiamo creduto e abbiamo continuato a difendere e alla fine abbiamo vinto una partita veramente difficile”.
Riccardo Sabadini