La Voce di Romagna, 29 gennaio 2013: L’invincibile Acmar pensa già agli americani
L’invincibile Acmar pensa già agli americani
Chiamateli Invincibili. O imbattibili, se volete. Anche se l’incredibile marcia dell’Acmar Ravenna – 18 vittorie su 18 in DNB girone B – non è qualcosa di “esclusivo” visto che nel girone C il Basket Nord Barese – peraltro avversario proprio dell’Acmar nella semifinale di Coppa Italia di Cecina a metà marzo – comanda con lo stesso ruolino dei bizantini (e, in DNC girone H, il Cus Messina è a quota 13 successi su 13, stessa % ma meno incontri), quello che stanno combinando Rivali e compagni è davvero tanta roba.
EGEMONIA – Seppur la superiorità mostrata sin qui dal presidente Vianello è stata imbarazzante, nei confronti di tutti, tanto che per cercare delle difficoltà, occorre francamente far le pulci a una macchina perfetta, costruita con sapienza dalla dirigenza – e qui la presenza di un professionista come Bottaro, aiutato dalle indicazioni di Giordani, ha un bel peso – e allenata altrettanto bene. Perché vincere per quattro mesi di fila, evitando qualsiasi “sindrome della pancia piena” e bypassando anche qualche infortunio pesante – vedi a inizio stagione Cernivani e Penserini – è sinonimo di qualità ma anche dedizione, capacità di soffrire, spirito di squadra.
NUMERI E SEGRETI – L’Acmar ha il miglior attacco del girone (76.7 punti di media) e la seconda miglior difesa (64.3, l’Affrico Firenze ha subito 5 punti totali in meno…), ma in linea di massima è il mix tra qualità e fisicità che fa del gruppo bizantino un team da quartieri alti in DNA. Del resto, l’asse 1-3-5 è composto da tre giocatori assolutamente illegali per la vecchia B2: Eugenio Rivali è l’uomo più forte e determinante del torneo, ma non tanto per le sue cifre (primo negli assist e nei recuperi e secondo nella valutazione) quanto per la capacità innata di migliorare gli altri, a partire dai giovani in allenamento. Luca Bedetti, il trattore, era assieme a Rivali negli Angels del doppio salto C1 – DNA e aveva diverse offerte dal piano di sopra, mentre Francesco Amoni in Legadue e DNA ci ha giocato davvero. Forse, però, il secondo segreto di Giordani si chiama Giorgio Broglia: miglior difensore del campionato, può ricoprire quattro ruoli e mentalmente è dominante. Con questi presupposti, il derby del Flaminio (domenica ore 18.00) che si preannuncia evento al quale non mancare, sembra segnato.
La sensazione è che i Crabs, comunque, ci vogliano provare seppur paradossalmente la grande attesa che si respira possa favorire proprio la capolista. Se a Siena contro il Costone, o magari anche in casa con Empoli, il rischio di aggredire il match in maniera meno cattiva ci poteva essere, in questo contesto le motivazioni sono automatiche: le avranno tutti, in una sorta di “passaggio di consegne” tra chi era nel basket che conta e, per i motivi risaputi, ora deve ricostruire soffrendo e risparmiando, puntando sui suoi giovani, e chi – non è un mistero – ha come obbiettivo quello di affacciarsi sul mercato degli americani. Nel percorso verso la promozione la tappa del Flaminio, a livello numerico, per l’Acmar dice poco (la prima piazza è quasi in tasca, e comunque si deciderà tutto ai playoff): certe notti, però, vanno vissute al massimo comunque. Senza pensare al resto.