Corriere di Romagna, 21 gennaio 2013: “Acmar, alla faccia della superstizione”
SENIGALLIA (An) – Stanchezza? Scarsa concentrazione? Precaria condizione psicofisica? Macché: nulla di tutto questo. L’Acma Ravenna è il solito rullo compressore. E, tanto per non smentirsi, si ripete magnificamente a Senigallia. Dove, alla faccia della superstizione, conquista la diciassettesima vittoria consecutiva. E condanna la spigliata ma fragile Goldengas al quarto tonfo di fila. bE’ vero che la corazzata Potemkim di Giordani inizia un po’ con il freno tirato. Ma, quando il match entra nella fase decisiva, fa valere la sua fisicità sotto i tabelloni (55 rimbalzi contro 28) e la capacità di ragionare (Rivali docet) nei momenti topici al tiro il cinismo e la precisione di Cicognani e Cernivani. Una squadra, in buona sostanza, perfetta sotto tutti i punti di vista.
Peraltro la partenza non è proprio agevole. L’Acmar va subito sotto (4-0) e segna il primo canestro con Bedetti (schiacciata del 4-2). Ma Senigallia prosegue con energia la sua corsa e raddoppia Ravenna (8-4) grazie alle iniziative di Pierini e Savelli F.. Giordani chiede il time out e stimola i suoi. Al rientro Cicognani irrompe e accorcia (8-6). Poi Bedetti sigla l’aggancio (9-9) con un canestro in sospensione e un tiro libero dalla lunetta. Dopodiché Cernivani con una tripla centrale porta per la prima volta in vantaggio i giallorossi (9-12). Si dà però il caso che Giroli imiti Cernivani e ed è tutto da rifare. Si procede punto a punto sul filo di un sostanziale equilibrio, spezzato dalla seconda bomba di Cernivani e da un sottomano di Broglia (13-18).
Cinque lunghezze sono un vantaggio effimero. In effetti, il secondo quarto si apre con due bombe di Pierantoni e Pasquinelli e Ravenna perde il comando (20-18). Comando immediatamente riconquistato con l’ex Penserini e con la terza tripla di Cernivani (20-23). Il magnifico Cicognani riporta il margine a + 5 e il concreto Amoni (2/2 da 3) lo incrementa a + 12 (22-34). Questo è il primo e vero allungo. E, come si vedrà, definitivo. La difesa marchigiana subisce gli attacchi dei romagnoli che vanno al riposo lungo con un eloquente + 10 (28-38).
L’intensità, rispetto ai primi due quarti, è diminuita. Al terzo assalto, dopo 2’ di blek out, dapprima dalla lunetta e poi in contropiede, Broglia fa il bello e cattivo tempo (32-42). Eppure Senigallia non s’arrende: replica con Maddaloni e diminuisce lo svantaggio (35-42). Amoni e Rivali, in ogni caso, allungano ancora (37-48). Broglia fa + 11 (39-50) ma Maddaloni tiene virtualmente a galla i suoi.
Eccoci alla volata finale. Ravenna è lucida. La sua difesa non si distrae. In attacco si affida ai tiri sicuri. Rivali (implacabile nella trasformazione dei liberi), Bedetti, Broglia, Cernivani e Cicognani evidenziano la loro lucidità di pensiero e la loro freddezza in zona-tiro. Così, con un parziale di 16-0 il margine sale a + 23 (48-71). The end: i rumorosi supporter ravennati esultano sulle gradinate del civettuolo PalaPanzini.
Silvano Stella