Acmar a Firenze senza paura «Noi, veri animali da partita»
MANCA solo un giorno al big match della nona giornata tra Acmar Ravenna e Affrico Firenze e gli uomini di Giordani stanno preparando la trasferta in casa della seconda in classifica con tutte le dovute attenzioni. L’analisi di questa gara è affidata a Giorgio Broglia, esterno pesarese di 198 centimetri, giunto questa estate in giallorosso da Santarcangelo insieme a Rivali e Bedetti, ed elemento di grande personalità, capace di segnare, recuperare palloni e catturare rimbalzi.
Che partita ti aspetti?
«Incontriamo una squadra al nostro livello: Firenze ha perso solo la prima partita, poi ha tenuto un ruolino di marcia uguale al nostro. Forse saranno privi di Fattori, ma anche così sono molto forti. Noi andiamo là per vincere, come sempre, e farlo contro in casa loro, sarebbe una ulteriore prova di forza».
Se dovesse andare male, invece, cosa cambierebbe per voi?
«Assolutamente niente. Il campionato non si decide con questa partita perché è ancora lunghissimo. L’importante sarà arrivare integri a maggio, quando inizieranno i play off».
Come state preparando questa gara? C’è tensione?
«Vedo tutti i ragazzi tranquilli. C’è la consueta attenzione che dedichiamo alla seconda in classifica come all’ultima. Secondo me siamo pronti mentalmente. Poi il coach dice sempre che siamo ‘animali da partita’, che più si avvicina il momento della gara, più scalpitano per entrare in campo, e credo abbia ragione».
Che squadra è quest’Acmar? Tu conoscevi già Rivali e Bedetti, ma come ti trovi con gli altri?
«Conoscevo anche Amoni e Cicognani per averli affrontati tante volte in passato. L’unico che non conoscevo era Cernivani, ma ho scoperto un bravissimo ragazzo. Siamo veramente un bel gruppo. Inoltre voglio fare un plauso anche ai più giovani, Locci e Ricci per esempio, che ci stanno dando una mano notevole. Raramente sbagliano una partita quando vengono chiamati in causa».
Quanto conta essere vicini di età per fare un buon gruppo?
«In queste categorie il gruppo è fondamentale. Magari tra i professionisti si gioca insieme, poi ognuno va per la sua strada. Invece noi siamo anche molto amici fuori dal campo, siamo tutti giovani e stiamo bene insieme, siamo anche vicini di casa, quindi ci vediamo sempre e questo conta tantissimo per conoscerci meglio e cementare il gruppo».
Stefano Pece
da “Il Resto del Carlino”