Acmar, come 6 bella!
RAVENNA. Acmar 6 bella ma la bellezza costa fatica. Una fatica lunga cinque minuti in cui i giallorossi avevano visto evaporare 14 dei 16 punti di vantaggio accumulati fino al 14′ (dal 33-17 al 33-31 del 19′). Poi nella ripresa il 31-13 di parziale (fino al 66-45 al 35′) hanno definitivamente consegnato il sesto successo consecutivo alla formazione di Lanfranco Giordani.
Il “Genio” nella lampada. Il tecnico giallorosso ha avuto parole di elogio per i suoi ragazzi ma in particolare per il suo “Genio”, come viene soprannominato, il play Eugenio Rivali, e per la sua crescita alla Scavolini. Il regista pesarese ha avuto un rendimento decisamente sopra la righe con 29 di valutazione frutto di 12 punti, 7 assist, 7 falli subiti, quattro palle recuperate e altrettanti rimbalzi catturati. “Sono decisamente contento – analizza Rivali – sia per la vittoria sia per come sono riuscito a stare in campo. Siamo partiti un po’ morbidi in difesa mentre in attacco siamo riusciti a trovare spazio nella loro metà campo e per quanto mi riguarda ad attaccare il ferro. Nel corso della partita la mia indole mi porta a cercare di mettere più in ritmo i compagni di me stesso. Normalmente si dice che i lunghi si utilizzano soprattutto per i blocchi e per catturare i rimbalzi ma a mio modo di vedere se li coinvolgi anche in attacco si galvanizzano anche nell’altra parte del campo. Domenica Locci si è fatto trovare subito pronto, Cicognani bene in certi frangenti, poi per alcuni falli a favore che non gli hanno fischiato e per il fatto che si è intestardito in certe occasioni si è innervosito”.
La reazione. “Dopo aver subito un brutto parziale nel secondo quarto – prosegue Rivali -, siamo stati bravi a reagire e a incominciare in pratica un’altra partita. Abbiamo dimostrato una maggiore intensità ma anche un divario tecnico, almeno per quanto visto l’altra sera, importante. Abbiamo seguito il piano partita, contenendo i loro rimbalzi tanto che ne abbiamo catturati il doppio di loro. Siamo al 60% delle nostre possibilità e abbiamo margini di miglioramento. Dobbiamo crescere soprattutto negli interni e come continuità nell’intensità mentale e fisica e sono elementi importanti nel processo di crescita di una squadra”.
Agostino Galegati
da “Corriere di Romagna”