Tanto cuore ma non basta. I giallorossi si spengono e vanno in tilt nel finale
Passivo pesante e in parte immeritato per l’Acmar Ravenna, che esce sconfitta dal palasport di Senigallia al termine di una partita dai due volti. I giallorossi di coach Cesare Ciocca hanno mantenuto il controllo delle operazioni per i primi 25’, perdendo però l’inerzia della gara nel corso del terzo parziale prima di crollare nel corso degli ultimi dieci minuti. L’Acmar paga un calo maturato nel finale, alimentato da qualche eccesso di nervosismo ma anche dalla maggiore lucidità con la quale Senigallia si è fatta vedere nella metà campo offensiva giallorossa. Dopo una fase iniziale relativamente equilibrata, Quartieri e Barbieri siglano il 12-16 Acmar che vale il primo tentativo di allungo giallorosso al 7’, ma otto punti (tripla, gioco da tre punti, appoggio al tabellone) di Maddaloni stampano il 22-19 Senigallia alla prima pausa. Il secondo periodo si apre con due triple di Amoni e con le scorribande di Bosio (cinque punti, quattro rimbalzi, una stoppata, due recuperi), che permettono il sorpasso (24-25) e un tentativo di allungo (24-28, poi 29-32). La GoldenGas resta però a ruota con capitan Pierantoni e sorpassa con Penserini e Di Donato. Zambrini risponde per l’Acmar, innescando un batti e ribatti davvero appassionante, che premia Ravenna (43-44) alla pausa lunga.
Il riposo non porta però giovamento ai giallorossi, che appaiono spenti e vengono puniti dai canestri di Facenda e del solito Maddaloni (56-52). Le chiamate arbitrali (6-14 i falli al 26’) innervosiscono l’ambiente ravennate e in particolare coach Ciocca (tecnico al 27’): Facenda picchia duro e porta al +8 (60-52) i suoi al 28’, con un 4/4 dalla lunetta. L’Acmar torna all’assalto in avvio di ultimo periodo, si riporta a -4 con Sanlorenzo (66-62) al 32’, ma non riesce a procedere all’aggancio. Penserini e Maddaloni, con sette punti consecutivi, portano invece Senigallia in doppia cifra di vantaggio, togliendo ogni velleità offensiva ai giallorossi, ormai vinti anche nel morale dopo una partita di grande sacrificio ma senza i frutti sperati.
da “La Voce di Romagna”