L’Acmar a Spilimbergo alla conquista del Triveneto
RAVENNA. La campagna giallorossa del Triveneto prosegue. Dopo le vittorie contro Marostica e Bassano, l’Acmar rende visita questo pomeriggio (palla a due ore 18, arbitri Cappati di Roncade e Maschietto di Treviso) alla neopromossa Spilimbergo, appena due punti in classifica contro i sei dei ravennati che nel giro di undici giorni sono passati dall’ultimo al quinto posto in graduatoria. Una forte tendenza al rialzo delle quotazioni della squadra di Cesare Ciocca che non vuole fermarsi nel proprio momento migliore. E’ una sfida inedita tra romagnoli e friulani ma nel roster della Piero Manetti figura un elemento giovane e brillante che gli avversari li conosce molto bene, l’udinese Massimiliano Bosio, 19 punti nell’ultima uscita contro Bassano. “Per me – spiega l’ala – sarà una rivincita dei play-off di C dilettanti dell’anno scorso quando loro ci hanno eliminato in semifinale. Partite del genere sono sempre particolari ma avrà un sapore ancora maggiore visto che c’era stato un interesse da parte di Spilimbergo, sarà uno stimolo in più se ce ne fosse bisogno ma io sono sempre motivato. Conosco praticamente tutti gli avversari di oggi. Spilimbergo l’anno scorso praticava una pallacanestro molto fisica e spigolosa. In cabina di regia hanno l’esperto Diviach con cui ho giocato un anno. E’ un playmaker molto fisico e che garantisce anche un buon rendimento in punti. L’ala Gaspardo ha la mia età, siamo stati avversari a livello giovanile ma tra i senior non si è ancora espresso secondo il proprio valore. I due giocatori più esperti sono Fazzi e Leita. Il primo è un esterno che nonostante i 41 anni quando tira, se è in serata, realizza sempre anche con le mani in faccia, il secondo è un lungo “ruvido” capace di giocate importanti, l’unico loro limite può essere la tenuta a questi livelli. Un altro elemento da non sottovalutare è Ogrisek che in categoria ha militato in tutte le squadre friulane”. E’ prevista la diretta radiofonica su Radio International (100.2, 100.4 e www.radiointernational.it).
Agostino Galegati
da “Corriere di Romagna”