• 15/04/2011
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Il presidente Roberto Vianello fa il punto sulla stagione regolare giallorossa

In attesa di conoscere l’avversaria del primo turno dei playoff, che uscirà dalla trentesima ed ultima giornata del girone B di B Dilettanti, nella quale per l’Acmar è previsto il turno di riposo, abbiamo fatto il punto sulla stagione regolare con il presidente giallorosso Roberto Vianello.

Il numero uno di via della Lirica è apparso soddisfatto di quanto fatto sino ad oggi, senza nascondere la voglia di fare bene anche nella post season.

Tra gli obbiettivi di questa stagione, oltre ad una rifondazione da portare a termine, c’era anche quello di ricominciare a divertirsi dopo un’annata deludente. A distanza di un anno, qual è l’umore del presidente Vianello

“Dell’anno scorso preferisco non ricordare più niente; per quest’anno, posso dire di essermi divertito! Scherzi a parte, il mio bilancio è estremamente positivo, perché dopo la rivoluzione dello scorso anno, non pensavo certo di poter andare così bene ed arrivare così in alto. Questo doveva essere un anno di transizione, in realtà è stato qualche cosa di più. Sono molto soddisfatto”.

Il terzo posto in classifica, che l’Acmar ha conquistato matematicamente con due turni di anticipo, frutto di venti vittorie ed otto sconfitte, è il migliore risultato dell’era Vianello, dal rientro nel 2005 in poi. Quanta soddisfazione c’è?

“Siamo contenti di essere arrivati terzi, anche se almeno per ora si tratta di un terzo posto dato dagli scontri diretti, che poteva essere anche migliore con una vittoria in più. Si tratta di un risultato che ci porta davvero ad un passo dalle prime e che ci rende davvero molto felici. Delle otto partite che abbiamo perso, soltanto a Villafranca ed a Santarcangelo siamo usciti dal campo battuti; nelle altre occasioni gli scarti sono stati sempre molto contenuti, ce la siamo giocata sino in fondo veramente con tutti”.

Coach Ciocca ha recentemente detto che l’Acmar affronta i playoff nella posizione in cui voleva essere. Quali sono le ambizioni dell’Acmar, giunti a questo punto?

“Adesso comincia un altro campionato, nel quale sbagliare può costare molto più caro. Ci sono tante componenti che possono incidere, dalla fortuna ad un arbitraggio più o meno giusto, fino agli infortuni; credo tuttavia che se le cose andranno nel verso giusto, probabilmente ci toglieremo qualche altra soddisfazione”.

Al termine della stagione scorsa, Vianello decise di ripartire da un general manager professionista come Dario Bocchini: è una scelta che ha pagato?

“E’ una scelta che rifarei certamente, come prenderei di nuovo altre decisioni prese la scorsa estate. Certamente Bocchini è un elemento di prim’ordine nella nostra stagione, come lo è stato l’allenatore. La rivoluzione è stata completa ed estremamente soddisfacente”.

Che dire di coach Ciocca?

“Ciocca è prima di tutto un galantuomo, cosa assai rara di questi tempi ed in questi ambienti. Non lo conoscevo, è stato un grande colpo averlo portato qui a Ravenna” .

La squadra, giovane e grintosa, si è fatta subito amare.

“Questa è stata l’abilità di Ciocca e di Bocchini. Prima di tutto si è trattato di svecchiare la squadra, e poi di trovare giocatori animati da grande voglia di fare bene. Direi che gli obbiettivi siano stati raggiunti in toto”.

C’è un momento particolare di questa stagione che Vianello conserverà a lungo?

“Quello più bello è l’aver vinto in casa della Fortitudo, al “Madison” di Bologna, davanti a 2500 persone. Le situazioni brutte me le dimentico!”

In chiusura, cosa si prova da presidente nel vedere uno dei propri giovani convocati nella Nazionale Under 20?

“L’essere stato convocato per la seconda volta in Nazionale è un dato estremamente importante, per Giacomo ma anche per noi: è l’intero settore giovanile che sta dando grandi risultati. In questo senso, mi piace ricordare la partita contro Padova in casa, nella quale, negli ultimi 4’, c’erano quattro giocatori ravennati, tutti sotto i 18 anni, in campo insieme. E’ stata un’altra soddisfazione enorme”.

Miro De Giuli

Ufficio Stampa Acmar Basket Ravenna Piero Manetti

 


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