L’Acmar è un bell’esempio
RAVENNA. “L’Acmar è un esempio per tutto il movimento della pallacanestro per il grande lavoro che sta svolgendo sui giovani, oltre che dal punto di vista tecnico-tattico anche dal punto di vista medico per la crescita delle persone del futuro attraverso quella che considero una scuola di vita”. Un giudizio che la dice lunga sull’impegno profuso dalla società di Via Della Lirica in questa stagione 2010-11 per quanto riguarda le centinaia di atleti e atlete che compongono il settore giovanile giallorosso. Ma queste parole assumono un connotato ancora più importante se vengono pronunciate dal vice allenatore della Nazionale italiana alle qualificazioni europee 2010, Andrea Capobianco, accompagnato dal vice allenatore under 18 agli europei di Vilnius della scorsa estate che ieri mattina al Caffè della Lirica ha incontrato la stampa e in serata ha tenuto una lezione curata in collaborazione con il Comitato Nazionale Arbitri al PalaCosta.
“Il Cna di Ravenna, presieduto da Roberto Ricci, è quello più attivo per la crescita del movimento – prosegue Capobianco –. In questo sport occorre che tutti parlino la stessa lingua, allenatori, giocatori, dirigenza, con il pieno rispetto dei ruoli perché solo uniti si vince. Ravenna sta portando avanti un progetto importante attraverso delle figure a me care come il gm Dario Bocchini a cui mi lega un rapporto molto stretto dai tempi di Jesi e coach Cesare Ciocca con cui ho condiviso tante ore di studio, di confronto e di corsi sulla pallacanestro e per questo motivo seguo i risultati sportivi dell’Acmar. Ai giovani che vogliono avvicinarsi a questa disciplina, come allenatori o giocatori, il mio consiglio è di stare tante ore in palestra. Il rumore del pallone che rimbalza, quello delle scarpe sul pavimento, sono un sicuro stimolo per tutti,. Il confronto poi è alla base di un progetto ambizioso perché solo così possono venire dubbi che aiutano a crescere così per quanto riguarda una prima squadra scegliere giocatori per le loro qualità umane che servano d’esempio per gli altri. Nella vita di un allenatore la formazione poi è di fondamentale importanza, io ho sempre con me un taccuino con cui mi annoto tutto quanto possa venire dall’esterno, anche i piccoli accorgimenti che posso trarre dai miei collaboratori”.
(a.g.)
da “Corriere di Romagna”