L’Acmar cerca la vendetta contro Villafranca

RAVENNA. La vendetta, si sa, è un piatto che va gustato freddo. L’Acmar vuole inaugurare il girone di ritorno come ha chiuso l’andata, allungando la serie di vittorie, arrivata a quattro. L’avversario di oggi al PalaCosta (ore 18, arbitri Tallon di Bologna e Cappati di Comacchio) è di quelli scomodi e indigesti, la Tosoni Villafranca, capace a settembre di infliggere la sconfitta più pesante del girone agli uomini di coach Ciocca (70-56). Da allora Ravenna ha vinto 10 delle successive 13 partite, con il miglior attacco (1010 punti realizzati) e terza difesa (877 punti subiti). Ravenna sarà ancora senza Sanlorenzo e Pappalardo, convalescenti dopo l’operazione, con Maioli e Carrichiello non al meglio. Ma quello che più conta è ritrovare il feeling con gli impegni ufficiali. “Non stiamo bene – spiega il tecnico di Treviglio -, ma nella pausa abbiamo lavorato bene. Più delle condizioni fisiche, devo dire di essere preoccupato per il fatto che non si gioca da tre settimane, cosa che considero più un danno che una cosa positiva: nonostante tutto, l’atteggiamento e la voglia di fare sono davvero incoraggianti”. Ciocca si concentra sugli avversari, che hanno appena surclassato la Fortitudo 87-67, andando anche sul +40. “Conoscendo l’allenatore e la mentalità della squadra, mi aspettavo una grande partita con Bologna. Il divario è figlio di una prestazione importante di Villafranca e del fatto che Bologna avesse quasi tutto il quintetto fuori per infortunio. Credo che Villafranca si sia ripresa dopo avere avuto un paio di inciampi, ha voglia, mentalità, ed è da rispettare perché è l’unica squadra che ci ha messo sotto in maniera chiara all’andata. Bisogna andare in campo e rispondere con i fatti a quella partita”.

Per rendere ancora più caldo il tifo è nato il club dei “Leoni Giallorossi”, formato dai ragazzi che seguono con fedeltà, anche in trasferta, le gesta dell’Acmar. A partire dalla partita di domenica contro Villafranca, prima del girone di ritorno, prenderà posto sulla tribuna di fronte alla panchina dei padroni di casa.

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna”