• 28/02/2010
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Faenza straripa, l’Acmar si arrende

Pallacanestro Faenza 84

Acmar Ravenna 65

(21-14; 42-28; 63.51)

FAENZA: Pieri 1, Porcellini 13, Carretta 11, Bastoni 10,

Morara 1, Mastella, Guerci 20, Nobile 2, Davolio 12,

Garofalo 14. All. Bindi.

RAVENNA: Morigi, Bianchini ne.,

Marisi 14, Cohen 5, Puggioni 10, Di Marco 12, Berlati 18,

Cuercella ne., Pappalardo 6, Cicognani ne. All. Guidi.

ARBITRI: Cleri di Fermignano (PU) – Curri di Taranto USCITO

PER FALLI: Davolio

FAENZA – Una straripante Pallacanestro Faenza si aggiudica

il derby con l’Acmar, continuando la sua striscia vincente

di sfide contro i cugini arrivata a quattro su quattro in

questa stagione. Cade comunque a testa alta, nonostante il

passivo, Ravenna che pur con una rosa rimaneggiata si batte

con le unghie e con i denti fino alla sirena finale. Faenza

riesce subito a mettere in campo tutto ciò che aveva

preparato in settimana, imponendo ritmi alti di gioco e una

difesa pressante, tanto che dopo cinque minuti il tabellone

dice 19-9 per i manfredi. E’un break firmato da Pappalardo

a ricucire lo strappo, con i faentini che però riprendono in

mano il filo del discorso a ridosso del primo mini break,

chiudendolo 21-14. La chiave della partita è molto

semplice:

Faenza a rimbalzo non concede nulla (le statistiche parlano

di 17-6 all’intervallo per Garofalo e soci), costringendo

inoltre l’Acmar a costruire tiri forzati e quasi sembra

sbagliati. Se a ciò si aggiunge un Guerci assolutamente

immarcabile, autore di 10 punti quasi filati, ecco spiegato

il 37-22 al 17’, punteggio maturato anche grazie ad una

perfetta circolazione di palla dei padroni di casa.

All’intervallo l’Acmar cerca di riordinare le idee,

trovandosi sotto 28-40, ma coach Guidi non riesce a dare la

scossa ai suoi, perché Faenza a breve trova il massimo

vantaggio di 17 punti: 47-30. Ci deve allora pensare

Berlati a prendere per mano la squadra, già a corto di

fiato

a causa delle sole sei rotazioni disponibili, riportando i

giallorossi sotto 54-44, ma neanche il tempo di esultare per

questo gap ridotto, che Faenza insacca tre triple

consecutive (una di Porcellini e due di Davolio), volando

63-51 e respingendo al mittente ogni entusiasmo. Lo scherzo,

però, l’Acmar lo tende nell’ultimo periodo giocando

quattro

minuti tutta grinta e intensità, complice anche una

eccessiva rilassatezza di Faenza, arrivando addirittura al

64-60 con ancora sette minuti da giocare. I manfredi

dimostrano di voler vincere ad ogni costo questo derby,

perché capiscono gli errori commessi e recuperano la verve

dei primi trenta minuti, con Porcellini che piazza cinque

punti per il 71-62. Questo allungo rappresenta il ko per

l’Acmar che non riesce più a rifarsi sotto, ritrovandosi

sempre ad inseguire, fino a crollare sotto il meno

diciannove finale, uscendo però tra gli applausi dei tanti

tifosi ravennati presenti alla partita.

Luca Del Favero

Da “La Voce di Romagna” del 01/03/2010

 


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