Faenza straripa, l’Acmar si arrende
Pallacanestro Faenza 84
Acmar Ravenna 65
(21-14; 42-28; 63.51)
FAENZA: Pieri 1, Porcellini 13, Carretta 11, Bastoni 10,
Morara 1, Mastella, Guerci 20, Nobile 2, Davolio 12,
Garofalo 14. All. Bindi.
RAVENNA: Morigi, Bianchini ne.,
Marisi 14, Cohen 5, Puggioni 10, Di Marco 12, Berlati 18,
Cuercella ne., Pappalardo 6, Cicognani ne. All. Guidi.
ARBITRI: Cleri di Fermignano (PU) – Curri di Taranto USCITO
PER FALLI: Davolio
FAENZA – Una straripante Pallacanestro Faenza si aggiudica
il derby con l’Acmar, continuando la sua striscia vincente
di sfide contro i cugini arrivata a quattro su quattro in
questa stagione. Cade comunque a testa alta, nonostante il
passivo, Ravenna che pur con una rosa rimaneggiata si batte
con le unghie e con i denti fino alla sirena finale. Faenza
riesce subito a mettere in campo tutto ciò che aveva
preparato in settimana, imponendo ritmi alti di gioco e una
difesa pressante, tanto che dopo cinque minuti il tabellone
dice 19-9 per i manfredi. E’un break firmato da Pappalardo
a ricucire lo strappo, con i faentini che però riprendono in
mano il filo del discorso a ridosso del primo mini break,
chiudendolo 21-14. La chiave della partita è molto
semplice:
Faenza a rimbalzo non concede nulla (le statistiche parlano
di 17-6 all’intervallo per Garofalo e soci), costringendo
inoltre l’Acmar a costruire tiri forzati e quasi sembra
sbagliati. Se a ciò si aggiunge un Guerci assolutamente
immarcabile, autore di 10 punti quasi filati, ecco spiegato
il 37-22 al 17’, punteggio maturato anche grazie ad una
perfetta circolazione di palla dei padroni di casa.
All’intervallo l’Acmar cerca di riordinare le idee,
trovandosi sotto 28-40, ma coach Guidi non riesce a dare la
scossa ai suoi, perché Faenza a breve trova il massimo
vantaggio di 17 punti: 47-30. Ci deve allora pensare
Berlati a prendere per mano la squadra, già a corto di
fiato
a causa delle sole sei rotazioni disponibili, riportando i
giallorossi sotto 54-44, ma neanche il tempo di esultare per
questo gap ridotto, che Faenza insacca tre triple
consecutive (una di Porcellini e due di Davolio), volando
63-51 e respingendo al mittente ogni entusiasmo. Lo scherzo,
però, l’Acmar lo tende nell’ultimo periodo giocando
quattro
minuti tutta grinta e intensità, complice anche una
eccessiva rilassatezza di Faenza, arrivando addirittura al
64-60 con ancora sette minuti da giocare. I manfredi
dimostrano di voler vincere ad ogni costo questo derby,
perché capiscono gli errori commessi e recuperano la verve
dei primi trenta minuti, con Porcellini che piazza cinque
punti per il 71-62. Questo allungo rappresenta il ko per
l’Acmar che non riesce più a rifarsi sotto, ritrovandosi
sempre ad inseguire, fino a crollare sotto il meno
diciannove finale, uscendo però tra gli applausi dei tanti
tifosi ravennati presenti alla partita.
Luca Del Favero
Da “La Voce di Romagna” del 01/03/2010