Acmar troppo rimaneggiata. Il Faenza non dà scampo
Come all’andata, il derby romagnolo di B Dilettanti finisce alla Pallacanestro Faenza. I Manfredi regolano una coriacea Acmar, determinata nonostante i soli sei uomini disponibili nelle rotazioni a causa degli infortuni a Neri, Compagni e Cicognani, nonché all’assenza di Agostini che ha rescisso il contratto con la società giallorossa. Faenza fa subito la voce grossa e raggiunge il 15-9 dopo 6’ grazie ad un canestro di Bastoni, per poi centrare il vantaggio in doppia cifra poco dopo, sul 19-9. Ravenna non riesce ad entrare nelle maglie difensive avversarie, prendendosi tiri affrettati e perdendo la lotta a rimbalzo. La squadra di Bindi chiude il primo quarto avanti 21-14, ma dopo la prima pausa corta entra in campo un’Acmar più convinta che prova a rifarsi sotto, ma sulla sua strada trova un immarcabile Guerci che a suon di canestri dalla media distanza fa volare i suoi sul 37-22, antipasto del 42-28 dell’intervallo. A segnare i primi venti minuti, oltre alle percentuali offensive, sono i rimbalzi: 17-6 per i locali. L’inerzia rimane nelle mani dei locali anche nel secondo tempo, tanto che al 22’ arriva il massimo vantaggio sul 47-30. Fra i ravennati solo Berlati trova il canestro con una certa continuità ed i punti dell’ala forlivese valgono il 54-44, poi coach Guidi decide di passare a zona, facendo il gioco di Faenza che piazza tre triple consecutive, una con Porcellini e due con Davolio, firmano il 63-51 di fine terzo periodo. Il sipario pare già calato sul match, ma proprio nel suo momento peggiore Ravenna si rifà sotto, approfittando di un calo di concentrazione degli avversari. Faenza vive quattro minuti da incubo incassando un break di 9-1 e ritrovandosi avanti solo di 4 lunghezze. Senza perdere la calma la squadra di Bindi riordina le idee e scaccia definitivamente i fantasmi con cinque punti consecutivi di Porcellini che portano sul 71-62 al 36’. Negli ultimi minuti Ravenna è in evidente riserva di ossigeno e Faenza allunga senza problemi sino al + 19 finale.
Tiziano Zaccaria
Da “ Il Resto del Carlino” del 01/03/10