Delicata trasferta nelle Marche per l’Acmar
RAVENNA. In casa Acmar è iniziato il post-Giovannetti. Impossibile, per il
momento, dire chi sarà il successore del tecnico forlivese esonerato in
settimana. La certezza è che oggi a Civitanova (palla a due ore 18, arbitri
Bernardi di Temoli e Faustoferri di Bojano) sarà l’elemento di continuità di
queste ultime gestioni tecniche, Massimo Fabbri, a guidare dalla panchina
capitan Marisi e compagni. In casa del Naturino sarà forse l’ultima occasione,
ma sicuramente un’altra ghiotta, di riavvicinare il treno play-off. All’andata
al PalaCosta si imposero infatti i ravennati e bissare quel risultato vorrebbe
dire portarsi sul 2-0 negli scontri diretti, fondamentale in caso di arrivo a
pari punti. Ma la striscia da interrompere è quella delle sei sconfitte di fila
e trovare il primo successo del 2010. «Contiamo veramente – spiega Fabbri – che
ci sia questa scossa, abbiamo bisogno di fare punti e oggi sarebbe l’occasione
buona. L’esonero di un allenatore non è mai una cosa bella e in questi giorni
in allenamento abbiamo lavorato più che sulla tecnica, sull’aspetto mentale e
psicologico per scaricare le tensioni che si sono accumulate da mercoledì a
oggi. Speriamo veramente che si vada là con la testa sgombra da pensieri e si
possa giocare nel migliore dei modi. Dal punto di vista fisico i ragazzi stanno
bene ma saremo senza Neri e Compagni alle prese con i loro infortuni». Fabbri
mette sotto la lente di ingrandimento gli avversari. «Civitanova – prosegue – è
una squadra molto solida che godeva dei favori del pronostico di un campionato
di buon livello e che sta rispettando (è a quota 20 punti, sei in più
dell’Acmar, ndr). Giocano insieme da tanto tempo e sono esperti. In primo luogo
Puleo (l’ala forte titolare) e il play Berdini. Un elemento molto interessante
e che hanno recuperato da poco dopo l’infortunio alla schiena è l’altro lungo
Sanlorenzo, inutilizzato in casa nostra». Completano un quintetto con tanti
punti nelle mani la guardia Torresi, il pivot Perini e l’ala Polidori, la vera
bandiera della squadra.
Agostino Galegati
Da “Corriere di Romagna” del 14/02/2010