• 10/02/2010
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Acmar, è il momento delle riflessioni

Un disco rotto, un film già visto innumerevoli volte in questa stagione. Anche domenica contro Albignasego l’Acmar Ravenna è partita fortissimo, con un primo quarto da 31 punti e 40 di valutazione, prima di spegnersi già nei secondi dieci minuti: un crollo verticale, netto, quantificabile con la valutazione (-4 quella tra il 10’ ed il 20’) e con un parziale di 0-21 a favore della formazione ospite durato sino all’intervallo. Sette minuti da incubo, per Loris Giovannetti e la sua squadra: tra il 13’ ed il 20’ l’Acmar non ha messo a referto neppure un punto, senza mira dalla lunga distanza e senza raccogliere neppure un tiro libero. Neppure la difesa, che nel girone di andata era stata la migliore di tutto il torneo, ha saputo opporre resistenza.

E’ maturato così, con un secondo tempo vissuto senza senno e con l’assillo di una rincorsa da non fallire, il sesto kappao consecutivo, con i giallorossi precipitati al decimo posto in classifica a sei punti (Budrio ha battuto Ancona, ndr) da quei playoff che sembravano l’obbiettivo minimo. Neppure la presenza in panchina del presidente Roberto Vianello è riuscita a scuotere allenatore e giocatori: a fine gara era molta la delusione del clan ravennate, di fronte all’ennesima partita in fotocopia della formazione di Giovannetti. Non è infatti semplice trovare una spiegazione ad un simile saliscendi di gioco e di impatto sulla partita nel corso dello stesso incontro. La squadra giallorossa è apparsa slegata, incapace di fare fronte alle prime difficoltà proposte da una Gattamelata sì forte ma tutt’altro che irresistibile. Il secondo tempo di rincorsa, con un finale ancora negativo in volata, è arrivato poi come la costante di una stagione in cui nulla è girato per il verso giusto in casa giallorossa. Nel finale, neppure un’inedita difesa box and one ha saputo dare la scossa ai giallorossi, apparsi decisamente poco lucidi anche in fase offensiva: a nulla sono serviti i due timeout chiamati in settanta secondi da Giovannetti nella parte finale del quarto periodo, così come a poco è servito l’ultimo arrivato Pappalardo, in campo soltanto per tre minuti – tra l’altro nel momento peggiore dei giallorossi – nel secondo periodo.

Nel dopogara la delusione del clan ravennate era molta, inversamente proporzionale la voglia di parlare: il lunedì di casa Acmar è stato di grandi riflessioni, consci che ad undici partite dalla fine della stagione regolare, l’ultimo treno utile per non considerare fallimentare la stagione in corso passa dalla partita di domenica prossima a Civitanova.

Miro De Giuli

da “Voce di Romagna”, 09/02/2010

 


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