• 06/01/2010
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“Giochiamo in classe” per avvicinare i giovani

RAVENNA. Portare bambini in palestra è lo scopo che si prefigge il progetto “Giochiamo in classe a

minibasket” promosso dal Basket Ravenna Piero Manetti. Da sei anni porta la pallacanestro nelle

scuole della città e del forese.

Al centro i giovani. Divertimento ed entusiasmo sono le parole chiavi di questa esperienza giunta a metà della sesta edizione. «Sin dal mio ritorno nel Basket Ravenna – dichiara il presidente del sodalizio Roberto Vianello – ho detto che mi sarebbe piaciuto avere tanti ragazzi ravennati in prima squadra, perché possano portare ai massimi livelli il nome e la fama della propria città. Con “Giochiamo in classe a minibasket” vogliamo fare conoscere il nostro sport a quanti più bambini possibile ». Le coordinate del progetto. Ad entrare nel merito del progetto l’istruttore federale Minibasket Andrea Serri. «Il progetto, totalmente gratuito per le scuole sta crescendo molto velocemente – sostiene Serri -. Siamo partiti dal basso, coinvolgendo soltanto la scuola elementare Randi poi ci siamo allargati anche in altre scuole come la Garibaldi e la Pascoli e adesso sono le stesse maestre a invitarci nelle scuole dove non siamo ancora presenti. Negli ultimi anni abbiamo esteso la nostra attività e oggi coinvolgiamo 15 plessi scolastici, 140 classi e circa 3.000 bambini (dalla prima alla quinta elementare, cinque ore in ogni classe, ndr). Cerchiamo di far divertire i bambini

con giochi in cui devono rispettare i compagni e le regole. Il motto che contraddistingue il progetto è “L’avversario è il nostro compagno di gioco”. Soltanto dopo, una volta che i ragazzi vorranno venire in palestra a giocare ancora con noi, ci concentreremo sulla tecnica. Ad ogni classe chiediamo di partecipare ad un concorso interno, che consiste nel realizzare qualcosa inerente il basket (disegni, filastrocche, poesie, plastici, ndr). Alla fine dell’anno scolastico organizziamo una serie di feste a cui invitiamo tutte le classi che hanno giocato con noi, per divertirci tutti insieme e per premiare i bambini autori delle opere maggiormente rappresentative».

da “Corriere di Romagna”, 06/01/2010

 


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