Una nuova “casa” per lo sport
La notizia più dolce per lo sport ravennate è finalmente arrivata. La tanto attesa omologazione del PalaCosta ha messo la parola fine a quello che stava diventando un drammatico “caso” che tra lungaggini burocratiche, costruttive, e almeno tre cambiamenti di progetto in corso, ha privato la città di una casa dello sport per dieci anni. Martedì la commissione di vigilanza ha effettuato il sopralluogo necessario a verificare l’agibilità della struttura, che è stata accertata e concessa. Dal 24 agosto il palazzetto sarà fruibile per gli allenamenti.
Le tappe della crisi. La situazione della storica struttura poteva essere veramente etichettata come crisi. Si parte alla fine della stagione 2004.05 quando escono i primi progetti e allora era presidente dell’Acmar basket Antonio Tassini. Il primo passo è nella direzione sbagliata visto che le dimensioni previste per il campo da basket da ottenere al Costa sono sotto il minimo dettato dalla Federazione. Immediatamente rivedute e corrette, la situazione sembra imboccare la strada giusta ma cominciano le lungaggini dal punto di vista della realizzazione. Nel maggio 2006 la fusione delle due più importanti realtà pallavolistiche ravennati (la Robur dei cinque scudetti e l’Angelo Costa) allarga le prospettive di avere una squadra di vertice anche nel volley. La neonata Robur Costa ottiene al termine del 2007-2008 la promozione d’ufficio in B1 con l’acquisizione dei diritti ma non il tanto sperato luogo dove affrontare il grande assalto alla serie A, che si è però concretizzato da due mesi. E così Acmar e Marcegaglia sono ancora costrette a disputare le proprie brillanti partite anche per il 2008-2009 rispettivamente alla Morigia (300 posti a sedere) e alla Mattioli, traboccamenti ad ogni impegno casalingo.
Gli ultimi accorgimenti. L’ultimo “inghippo” per disputare la A2 di volley e la A Dilettanti (ex B1) di basket, obbiettivo dell’Acmar, è il minimo di capienza della struttura, fissato in 1023 spettatori. Dalle verifiche della fine del 2008 sembrava non essere stato raggiunto per una decina di posti ma il pericolo è stato scongiurato con l’introduzione di una fila aggiuntiva di poltroncine. Ora il nodo che sembrava scorsoio attorno al “collo” dell’impegno dell’amministrazione comunale e delle società sportive si è finalmente sciolto con una soluzione ottimale per tutte le esigenze.
Investimenti importanti. L’intervento è costato 3.640.000 euro cui vanno aggiunti 552.000 euro per l’acquisto della struttura che era di proprietà del Coni e 130.000 per arredi. Nella sala grande, che potrà ospitare mille spettatori, si potranno disputare le partite dei campionati di A2 di pallavolo, di A1 di pallacanestro femminile e di A Dilettanti di pallacanestro maschile. Sono inoltre stati predisposti gli attacchi per attrezzature da ginnastica artistica e quindi si potranno anche svolgere manifestazioni sportive di questo genere. Nelle tre palestre più piccole si praticheranno la boxe, la lotta e il judo.
Le reazioni.
Una buona notizia, quella dell’agibilità del PalaCosta, che si è rapidamente diffusa riempiendo di soddisfazione chi in questi mesi si è adoperato per raggiungere il traguardo di quella che sembrava una corsa ad handicap. In primis l’amministrazione comunale che è stata in prima linea. “Il percorso – commentano il – commentano il sindaco Fabrizio Matteucci e l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Corsini – è stato lungo e impegnativo ma siamo certi che i risultati ripagheranno noi degli sforzi fatti, le società sportive e il pubblico dell’attesa. La struttura è moderna e funzionale , adatta a più esigenze. Costituisce un patrimonio importantissimo per tutta la città. Vi si esalteranno le abilità in campo agonistico, ma anche la diffusione tra i giovani di valori di solidarietà e spirito di squadra; inoltre la pratica sportiva sarà possibile anche per i cittadini disabili. Ora l’auspicio è quello che il PalaCosta sia teatro di tante vittorie per le nostre Robur Costa Marcegaglia volley e Acmar basket”.
Le due società potranno continuare a discutere della gestione congiunta che sembra potersi concretizzare a breve. Legittima la soddisfazione dei due presidente, Roberto Vianello dell’Acmar e Luca Casadio della Marcegaglia: “E’ un vero miracolo – esulta Vianello – dopo tanta attesa. Dobbiamo ringraziare l’impegno della nostra amministrazione, abbiamo una struttura degna per la nostra attività. Lunedì abbiamo l’incontro in Comune e per essere totalmente contenti aspettiamo l’omologazione della Federazione che a questo punto dovrebbe però essere automatica”. Sulla stessa lunghezza d’onda il patron della Marcegaglia, neopromossa in A2. “Finalmente una bella notizia, la Ravenna sportiva ha ritrovato la sua bomboniera, la sua casa. Dobbiamo ringraziare l’impegno dell’amministrazione. Queste ultime fasi si sono sviluppate nei tempi giusti. Noi abbiamo fatto il nostro con la promozione sul campo, loro per ridarci il nostro palazzetto. Ora dobbiamo entrarci e giocarci al massimo delle nostre capacità per galvanizzare la nostra tifoseria ed esaltarci. La campagna acquisti, in linea con le nostre possibilità – conclude Casadio – credo ci abbia garantito una rosa competitiva , formata da 12 giocatori vogliosi di sposare la nostra causa e affrontare un campionato lungo e difficile come la A2”.
Agostino Galegati
“Corriere di Romagna”, 13/08/2009