• 07/06/2009
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Acmar e Robur unite per il Costa

Il PalaCosta sarà consegnato per l’apertura dei ritiri prestagionali, ed a riempirlo, saranno due società come l’Acmar e la Marcegaglia, che hanno presentato un progetto comune per farne la casa dello sport ravennate. Sono queste le due principali notizie che ha prodotto la serata voluta dall’Acmar, che ha voluto riunire il Basket Ravenna, i suoi sponsor, le autorità cittadine e la stampa per chiudere la stagione agonistica appena andata in archivio. A prendere la parola per primo, è stato il presidente dell’Acmar Orano Suprani, che ha confermato la sponsorizzazione della società anche per la prossima stagione ed ha, al tempo stesso, posto l’accento su un settore giovanile in costante crescita. Dopo di lui, è stata la volta del presidente Vianello, che ha congedato Zudetich – “scenderà di categoria per raggiunti limiti di età, ma ha già fatto sapere che vorrebbe restare come dirigente. Dopo Falcomer, che lo scorso anno è entrato in società come team manager, questo è il secondo esempio di come l’intero Basket Ravenna sia una vera e propria famiglia” ha detto il presidente – ed ha presentato la seconda edizione del Master Giba a Ravenna. Poi, ha spostato l’attenzione sul PalaCosta. E l’affondo del presidente è arrivato, inatteso ma efficace: “Stiamo parlando con Luca Casadio (presidente della Marcegaglia volley, ndr), per cercare di fare rete e cercare una certa unità d’intenti tra le nostre società, che saranno le prime ad entrare al PalaCosta. Siamo abituati ad una città nella quale spesso si litiga per questioni banali perdendo di vista gli obbiettivi più importanti, noi invece intendiamo offrire un volto nuovo e diverso dello sport ravennate, partendo dalla prima squadra per arrivare fino ai settori giovanili”. Piacevolmente sorpresi gli assessori Stoppa e Ricci Maccarini, che hanno elogiato il progetto prima che fosse direttamente Casadio ad intervenire: “Il vero sport è fatto di gioco di squadra – ha spiegato, utilizzando un’azzeccata metafora – e noi cercheremo di riproporre la stessa cosa ad un livello più alto”.

Miro De Giuli

da “La Voce di Romagna”, 07/06/2009

 


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