Giovannetti coccola il suo quarto posto
Un successo prezioso, perchè vincere fa morale ma soprattutto perchè assieme ai due punti, è arrivata anche la certezza del quarto posto in classifica. E’ questo quando ha potuto portare a casa l’Acmar Ravenna dalla trasferta di Castelnovo di sotto. I giallorossi di Giovannetti, indipendentemente dal risultato della gara di domenica prossima in casa contro Verona, chiuderanno il campionato tra le prime quattro formazioni della classifica. Una posizione importante, che assicura il fattore campo almeno nella prima serie playoff, quella dei quarti di finale: “Il quarto posto è motivo di grande soddisfazione – spiega coach Giovannetti – anche se mi dispiace che la stagione regolare si chiuda con una gara priva di particolari motivazioni. Nei fatti, cercavo una partita da adrenalina, che potesse farci da trampolino verso i playoff: poco male, prima di Castelnovo io e i ragazzi ci siamo promessi che non avremmo più mollato, e quindi non lo faremo certo ora”. In effetti, a Castelnovo l’Acmar ha mostrato un volto davvero solido, andando a espugnare un palazzetto che negli ultimi due anni era stato un tabù di impossibile risoluzione per i ravennati: “Castelnovo è una brutta bestia per tutti in casa, e se vogliamo anche per noi. Venivano da due rotonde affermazioni, su Ancona e poi su Padova, e anche con noi hanno tirato con il 61% da tre punti, non esattamente poco. Hanno giocato la loro partita, noi siamo stati bravi e ora ci godiamo un’ottima posizione per i playoff”. Playoff dove Ravenna potrebbe trovare una tra Chieti (che riceverà la visita di Recanati, a sua volta in lotta con Verona per il secondo posto) o Senigallia, impegnata con Atri in casa. Fare pronostici, o anche solo scelte, non piace a Giovannetti, che pure un sogno nel cassetto ce l’avrebbe: “Nei playoff si lotta molto di più a livello mentale che tecnico, c’è tanta tensione e si gioca a metà campo, tutto è più duro. Parlando con i miei ragazzi, ho chiesto soltanto una cosa, e cioè quella di poter giocare una serie a cinque partite: nella mia carriera ho fatto tante esperienze, e posso dire che una delle cose più belle sia quella di giocarsi un a serie di questo tipo, nella quale per dieci giorni non pensi ad altro e vivi con l’adrenalina alle stelle. La semifinale è a tre partite, è chiaro che serva una finale per questo, e mi farebbe piacere arrivarci”.
Da qui ai playoff, però, manca ancora una partita: “Verona arriva puntuale per permetterci di restare allenati a livello mentale. Nelle ultime partite abbiamo mostrato che potrebbe mancarci qualcosa a livello di mentalità, che abbiamo perso rispetto al passato e che va recuperato. Oltretutto, giocando in casa, non è mai una buona idea perdere, farlo prima dei playoff sarebbe poi un vero peccato”.
Miro De Giuli
da “La Voce di Romagna”, 31/03/2009