Acmar Ravenna – Fiorese Bassano, il prepartita
Acmar, rialzati. A tre giornate dal termine della stagione regolare l’Acmar aspetta la Fiorese Bassano, nella primo atto di un trittico di incontri decisivo per la griglia playoff. Dopo lo stop di Ancona, i giallorossi di Giovannetti occupano ancora il quarto posto in classifica generale, ma sono stati raggiunti dalla coppia formata da Chieti e da Ancona. La classifica avulsa premia al momento l’Acmar, che non deve però affidarsi alla matematica, puntando al bottino pieno in ogni occasione: domenica in particolare, conquistare i due punti sarà importante anche alla luce del risultato del PalaTricalle di Chieti, dove si incontreranno le “Furie†e la Banca Marche Ancona, di fatto uno scontro diretto che interessa da vicino anche Ravenna. Per il ventiquattresimo turno, l’ospite sarà una squadra in decisa crescita dopo un lungo periodo buio: Bassano si presenta alla Morigia con una striscia aperta di tre successi consecutivi, forte di un decimo posto che ha riaperto ogni discorso relativo alla salvezza diretta “regalata†dal nono posto in classifica. Di fatto, si tratta di uno scontro fondamentale per il futuro di entrambe le formazioni.
BASSANO – Tre gli elementi particolarmente pericolosi del quintetto bassanese. Il primo è l’ala Carniato, uomo da 15 punti di media che all’andata contro Ravenna trovò una partita da 26 punti e 16 rimbalzi. Sotto canestro insieme a lui gioca Carlesso (13 punti e 10 rimbalzi di media), primo dell’intero girone nella speciale classifica dei rimbalzi, mentre in posizione di guardia agisce l’esperto Gambacorta, reduce da un ottimo passato in B1. In quintetto con loro entrano il playmaker Stopiglia e l’altro esterno Gallea, autore del canestro decisivo nel colpaccio che Bassano ha portato a termine tre settimane fa sul campo di Verona. Dalla panchina, spazio per il play Ortolan, per la guardia under Petrucci e per il lungo Dal Bello.
ARBITRI – I direttori di gara dell’incontro saranno i signori Portaluri di Taranto e Stoppa di Polignano a Mare (Bari).
Miro De Giuli