• 17/02/2009
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Ottima difesa e organico armi vincenti dell’Acmar

VENTIDUE punti, 2 su 2 da due, 5/9 nelle triple, 3/4 nei liberi e 4 assist: 32 minuti di gioco alla grande, domenica scorsa, per Fulvio Neri, fra i protagonisti del successo dell’Acmar Ravenna sul Chieti per 71-63. Un successo che ha riportato in alto il morale, ma anche la classifica, dei giallorossi, dopo la sconfitta nel derby di Faenza. Ora la truppa di Giovannetti ha riagganciato al quarto posto la Banca Marche Ancona, superandola virtualmente grazie al +3 della partita di andata (il ritorno coi dorici è in programma il 15 marzo).

NERI. Nato 22 anni fa a Cesena, di ruolo play, alto 187 cm, è cresciuto nelle giovanili della squadra della città natale. Ha esordito con lo stesso Cesena in serie B2 a 17 anni, passando due anni dopo al Basketerme Castrocaro, sempre nella quarta categoria nazionale. Tre stagioni con la società forlivese (la prima a Castrocaro, le altre due a Faenza), poi la scorsa estate il trasferimento all’Acmar, fortemente voluto dal coach Giovannetti, che lo aveva avuto con sè anche nella esperienza manfreda. E ora una bella stagione coi colori giallorossi. Si può parlare di stagione della consacrazione per Neri, che viaggia a 10,6 punti a partita e una valutazione media di 9,7. E le statistiche non dicono di come difende e come si spende in cabina di regia per far girare bene la squadra.

«DOMENICA contro Chieti siamo tornati a subire solo una sessantina di punti ed è questa la cosa più importante della giornata — dice Fulvio, cercando di mettere in secondo piano i suoi 22 punti — L’atteggiamento difensivo è il fulcro della nostra stagione, che nella prima parte è stata condizionata da numerosi infortuni, che hanno riguardato anche me. Non vuole essere un alibi, ma è la verità: abbiamo giocato gare anche senza tre giocatori importanti. Ora, però, ci siamo lasciati alle spalle questi problemi e sono fiducioso per il futuro». Neri vive ancora a Cesena coi genitori e, dopo aver terminato gli studi (ha un diploma da ragioniere) e lavorato per un paio d’anni come distributore di giornali, ora fa il ‘professionista’ del basket a tempo pieno. «Di obiettivi particolari non ne ho. Voglio soltanto continuare a divertirmi e cercare di ottenere il massimo rispetto alle mie potenzialità».

COACH Giovannetti ne traccia questo profilo: «Fulvio è un play giovane per l’anagrafe ma già esperto. Ultimamente è migliorato molto nel cosiddetto ‘playmaking’. Fa giocare bene la squadra e si applica molto in difesa. E’ poi dotato di un tiro mortifero, che si è creato col lavoro in palestra. Un difetto? Non ha grande esplosività nelle gambe, ma sta lavorando anche per questo, per potenziarsi muscolarmente”.

Tiziano Zaccaria

da “IL Resto del Carlino”, 18/02/2009

 


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