• 10/02/2009
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Ma che bel derby

FAENZA – Derby targato Faenza, onore alle Bullonerie Riunite. Applausi alla formazione di Galetti per come ha gestito una situazione fisica (il suo miglior realizzatore, Carretta a letto con 39 di febbre, Di Trani stirato e febbricitante, Rossi ancora non al meglio) ma soprattutto psicologica dopo le quattro sconfitte nelle ultime cinque partite. Ravenna contro i cugini perde la sua imbattibilità nel girone di ritorno pagando l’assenza di quegli occhi di tigre che erano state alla base del successo, solo per venire al più recente, contro Recanati secondo della classe e a cui non è bastato il miglior Berlati stagionale, autore di 29 punti. Un 79-75 spettacolare, dai due volti, con un Porcellini ridotto ai minimi termini dalla buona marcatura su di lui portata dai fratelli Solfrizzi nei primi due quarti ma quando è maggiormente contato è venuta fuori la classe del capitano “Porc” che ha trascinato con sé i compagni. Fino ai secondi finali in cui il 2/2 di Porcellini del 78-75 stava per essere vanificato dalla tripla di Berlati del possibile supplementare, rifiutata dal ferro e dagli dei del basket.

Onore ai vincitori

Risale in classifica Faenza e il suo timoniere, Gianluigi Galetti può finalmente rilassarsi dopo 40 minuti vissuti sul filo del rasoio e del nervosismo (è incappato anche in un tecnico). “Una vittoria che ci voleva proprio e che deve essere da viatico alla nostra uscita da quel limbo della classifica in cui ci siamo ritrovati dopo le ultime partite. Senza Carretta, con Di Trani in cattive condizioni e con Pierfilippo (Rossi, ndr) che non doveva giocare ma che ha fatto la partita che ha fatto (otto punti frutto di un tiro dalla media e due triple ma tutte in momenti del match, ndr). E’ venuto fuori il grandissimo cuore della squadra. Vogliamo in fretta trovare la nostra identità, senza avere più quelle tensioni che ci sono venute addosso in queste ultime giornate. Non c’è stata una sola nota negativa in tutta la squadra, ognuno dei giocatori che è entrato in campo ha fatto cose importanti e questo è l’aspetto che maggiormente mi soddisfa”.

Uno dei protagonisti è stato sicuramente il totem biancazzurro Dimitri Agostini, undici punti di cui due per l’allungo che poteva essere decisivo ma che invece è stato solo il preambolo di un finale incerto. “Abbiamo difeso con una ottima intensità e nella ripresa abbiamo avuto qualche contropiede in più. I miei ultimi due punti sono arrivati in un momento di caos tecnico ma quello che più mi soddisfa è che sotto i tabelloni abbiamo fatto bene dopo che Ravenna si era caricata di falli. Il merito è che finalmente dal punto di visto atletico stiamo meglio”.

E poi lui, il grande faro biancazzurro, Andrea Porcellini, 28 punti di cui 22 negli ultimi due quarti vissuti interamente in campo. “Nei primi venti minuti – analizza anche la sua partita – i miei tiri sono venuti anche i contesti difficili, poi nella ripresa Ravenna mi aspettava maggiormente dentro l’area col lungo. Ma siamo cresciuti di squadra, grazie alla fisicità dei lunghi, i compagni mi hanno permesso tiri più facili”.

Onore ai vinti

In quaranta minuti così lottati sono i piccoli-grandi particolari a fare la differenza. “Quello che devo rimproverare ai miei giocatori – analizza l’allenatore dell’Acmar, Loris Giovannetti – è aver giocato con un’intensità minore degli avversari e inferiore a quella fatta vedere in altre partite, cosa che invece chiedo ad ogni uscita. A parte la grande prestazione di Porcellini, la partita l’abbiamo persa per quell’aspetto. Ma ci siamo trovati di fronte a una grande squadra che ha avuto buone percentuali al tiro, il 50% da tre e molto bene anche da due. Il metro arbitrale, sinceramente non l’ho capito, complessivamente scandaloso. Sempre con l’uomo addosso nell’ultimo quarto ci siamo trovati a un certo punto con un fallo fischiato a loro e sette a noi, poi ci hanno dato un contentino nei minuti finali. Ma questo non è contato ai fini dell’incontro. Noi abbiamo perso e loro vinto meritatamente”.

Decisamente più secco e amareggiato il presidente Roberto Vianello. “Non l’abbiamo persa noi – si limita a dire – l’hanno vinta gli arbitri”. Molto più serena l’analisi dell’ex di turno in casacca giallorossa, Fulvio Neri. “Siamo entrati in campo con un atteggiamento un po’ troppo morbido, senza metterci subito la giusta fisicità e questo li ha favoriti. Non mi spiego il metro arbitrale ma non ha avuto il suo peso. Non dovevamo ritrovarci nelle condizioni di sperare che il tiro da tre di Checco entrasse per riaprire la partita. Dovevamo fare tante piccole cose in più nell’arco dei quaranta minuti. Non siamo riusciti a mettere in pratica quello che tatticamente avevamo preparato in settimana”.

Ora Faenza andrà in cerca di conferme in casa della capolista Albignasego, Ravenna in casa per ritrovare i due punti contro Chieti.

Agostino Galegati

da “Sport Ravenna”, 11/02/2009

 


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