Fermi tutti, passa il derby di Romagna

RAVENNA. Fermi tutti, passa il derby di Romagna. Tanti significati, tanti

incroci pericolosi ruotano dietro quei due punti in palio questa sera al

PalaMokador (palla a due ore 21, arbitri Cannoletta di San Nicola la Strada e

Ascione di Caserta) che normali, per forza di cose, non saranno. All’andata

Ravenna si presentava non al meglio della condizione, Faenza in salute ma alla

fine furono i bizantini, probabilmente nella loro migliore edizione 2008-09, a

spuntarla (94-75). Un girone dopo i ruoli si sono ribaltati. L’Acmar viene da

un mese perfetto, le Bullonerie Riunite da quattro amarezze nelle ultime cinque

uscite. Inutile dire da chi penderebbero i favori del pronostico ma spesso,

come ha sottolineato il presidente del sodalizio ravennate Roberto Vianello,

vince chi non lo è.

Tanti ex, gruppo in salute. Queste sono alcune delle armi che oggi sfodereranno

i ragazzi di coach Giovannetti, nella scorsa stagione a Faenza. Ma in campo

andranno Fulvio Neri, con lui Ravenna ha trovato brillantezza e velocità di

manovra, e Emiliano Solfrizzi che utilizzato nel ruolo di tamponatore e

incursore, anch’essi biancazzurri pochi mesi fa. «In queste ultime settimane –

analizza “Ful” – stiamo riuscendo a mettere in pratica in partita quello che

riusciamo a fare in allenamento che finalmente riusciamo a svolgere al completo

(intanto Riccardo Marisi prosegue le terapie per la schiena) e i risultati si

sono visti. Un’altra chiave dei nostri successi recenti è proprio l’amalgama e

lo spirito di gruppo che abbiamo trovato tra di noi. Tutti remano nella stessa

direzione. Oggi avremo una partita delicata, dovremo dare il massimo contro una

squadra ottima ma in difficoltà. Dal mio punto di vista personale ritroverò da

avversari tanti amici o comunque persone che sento durante la settimana. Ma

nonostante questo dovremo dare il massimo per continuare nella nostra striscia

positiva». Dal parcheggio della palestra Morigia partirà alle 19.45 la carovana

giallorossa per sostenere i beniamini.

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna”, 07/02/2009