Avvicinamento al derby: intervista doppia ai due allenatori
FAENZA. Un derby non è mai una partita uguale alle altre. Ma l’unica sfida
tutta romagnola di B dilettanti Bullonerie Riunite e Acmar presenta altri
motivi di interesse. I due tecnici, entrambi forlivesi, Gianluigi Galetti sulla
panchina faentina, Loris Giovannetti su quella giallorossa, nella scorsa
stagione vestivano colori opposti. E la sconfitta di Faenza nel derby
dell’andata aveva notevolmente incrinato il rapporto tra il suo ex tecnico
Colombo e la società.
Ma non solo questo. Le due squadre si presentano con un ruolino di marcia
recente quasi diametralmente opposto: un solo successo nelle ultime cinque
uscite per i padroni di casa, quattro vittorie di fila per l’Acmar. Un piatto
ricchissimo in cui tuffarsi per gli amanti delle emozioni forti.
Con quale spirito e situazione fisica vi presentate?
G.G. «Purtroppo la situazione non è buona. Domenica abbiamo dato un grossissimo
dispiacere alla società perdendo con una squadra, Atri, assolutamente non del
nostro valore. Dobbiamo assolutamente raccogliere in fretta i cocci anche dal
punto di vista fisico dopo l’infortunio di Di Trani, assente domenica, e Venuto
che è stato male durante la partita. Dobbiamo ricostruire e ripartire proprio
da questo punto di vista. Purtroppo stiamo pagando l’assenza di un preparatore
atletico nei nostri quadri societari. Penso che dal punto di vista puramente
tattico la partita cominceremo a prepararla solamente nei prossimi giorni. Per
noi è una partita importantissima per la nostra classifica attuale. Inoltre
dobbiamo ricominciare a vincere in casa per dare una soddisfazione al pubblico
e alla società.
L.G. «In queste ultime settimane siamo molto migliorati. I fattori e le
motivazioni di questo buon momento sono da vedere soprattutto nella qualità del
lavoro settimanale. Finalmente ci alleniamo al completo e col recupero del
nostro play titolare Neri il gioco scorre molto più fluido, al di là del 3/3
che ha realizzato nelle triple contro Recanati. Ma quello che maggiormente mi
soddisfa La notizia migliore è che siamo tornati a difendere con intensità e
continuità per tutti i quaranta minuti. Sabato a Faenza avremo l’esame di
maturità. Sapremo se possiamo continuare a stare con merito nei piani alti
della classifica o meno. Ci siamo prefissati il numero 5 come serie e per
questo motivo dovremo continuare a stare lì con la testa».
Emozioni personali?
G.G. «Rivedrò con assoluto piacere due persone incredibili come Loris
Giovannetti e Massimo Fabbri (quest’ultimo viceallenatore ravennate con lui
nella scorsa stagione, ndr). Purtroppo non posso essere contento di come sia
finita la mia esperienza lì dopo aver firmato un triennale e con un curriculum
come il mio, fatto di B1, giocata e vinta».
L.G. «Non posso nascondere che questa non sarà una partita come tutte le altre
per me. Rientrare in quel palazzetto dove ho trascorso due annate bellissime,
allenando un gruppo splendido a cui mi sono affezionato, mi farà correre un
brivido lungo la schiena. Ma una volta alzata la prima palla a due tutto questo
svanirà».
I maggiori pericoli avversari?
G.G. «Uno dei maggiori pericoli viene sicuramente dal fatto che Ravenna è in
salute. Ha assimilato benissimo l’assenza di Riccardo Marisi e con
l’inserimento di Frascione ha trovato il giocatore adatto al proprio modo di
giocare. Poi mi lega un rapporto particolare a Checco Berlati che può diventare
un pericolo immenso per noi. Poi ho visto giocare benissimo Zatta e Neri (altro
ex in campo così come Emiliano Solfrizzi, ndr)».
L.G. «Faenza non è una squadra forte, di più, a dir poco buonissima. Ma che si
deve ancora compattare. Quale occasione migliore di un derby per trovare tutto
questo soprattutto dopo una sconfitta fuori casa con l’ultima in classifica. Si
potrebbe chiamare “fame” di successo. Poi dal punto di vista tecnico i vari
Agostini, Delle Monache, Porcellini, Di Trani e Carretta sono giocatori di
qualità».
Agostino Galegati
da “Corriere di Romagna, 05/02/2009