• 07/02/2009
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Avvicinamento al derby: intervista doppia ai due allenatori

FAENZA. Un derby non è mai una partita uguale alle altre. Ma l’unica sfida

tutta romagnola di B dilettanti Bullonerie Riunite e Acmar presenta altri

motivi di interesse. I due tecnici, entrambi forlivesi, Gianluigi Galetti sulla

panchina faentina, Loris Giovannetti su quella giallorossa, nella scorsa

stagione vestivano colori opposti. E la sconfitta di Faenza nel derby

dell’andata aveva notevolmente incrinato il rapporto tra il suo ex tecnico

Colombo e la società.

Ma non solo questo. Le due squadre si presentano con un ruolino di marcia

recente quasi diametralmente opposto: un solo successo nelle ultime cinque

uscite per i padroni di casa, quattro vittorie di fila per l’Acmar. Un piatto

ricchissimo in cui tuffarsi per gli amanti delle emozioni forti.

Con quale spirito e situazione fisica vi presentate?

G.G. «Purtroppo la situazione non è buona. Domenica abbiamo dato un grossissimo

dispiacere alla società perdendo con una squadra, Atri, assolutamente non del

nostro valore. Dobbiamo assolutamente raccogliere in fretta i cocci anche dal

punto di vista fisico dopo l’infortunio di Di Trani, assente domenica, e Venuto

che è stato male durante la partita. Dobbiamo ricostruire e ripartire proprio

da questo punto di vista. Purtroppo stiamo pagando l’assenza di un preparatore

atletico nei nostri quadri societari. Penso che dal punto di vista puramente

tattico la partita cominceremo a prepararla solamente nei prossimi giorni. Per

noi è una partita importantissima per la nostra classifica attuale. Inoltre

dobbiamo ricominciare a vincere in casa per dare una soddisfazione al pubblico

e alla società.

L.G. «In queste ultime settimane siamo molto migliorati. I fattori e le

motivazioni di questo buon momento sono da vedere soprattutto nella qualità del

lavoro settimanale. Finalmente ci alleniamo al completo e col recupero del

nostro play titolare Neri il gioco scorre molto più fluido, al di là del 3/3

che ha realizzato nelle triple contro Recanati. Ma quello che maggiormente mi

soddisfa La notizia migliore è che siamo tornati a difendere con intensità e

continuità per tutti i quaranta minuti. Sabato a Faenza avremo l’esame di

maturità. Sapremo se possiamo continuare a stare con merito nei piani alti

della classifica o meno. Ci siamo prefissati il numero 5 come serie e per

questo motivo dovremo continuare a stare lì con la testa».

Emozioni personali?

G.G. «Rivedrò con assoluto piacere due persone incredibili come Loris

Giovannetti e Massimo Fabbri (quest’ultimo viceallenatore ravennate con lui

nella scorsa stagione, ndr). Purtroppo non posso essere contento di come sia

finita la mia esperienza lì dopo aver firmato un triennale e con un curriculum

come il mio, fatto di B1, giocata e vinta».

L.G. «Non posso nascondere che questa non sarà una partita come tutte le altre

per me. Rientrare in quel palazzetto dove ho trascorso due annate bellissime,

allenando un gruppo splendido a cui mi sono affezionato, mi farà correre un

brivido lungo la schiena. Ma una volta alzata la prima palla a due tutto questo

svanirà».

I maggiori pericoli avversari?

G.G. «Uno dei maggiori pericoli viene sicuramente dal fatto che Ravenna è in

salute. Ha assimilato benissimo l’assenza di Riccardo Marisi e con

l’inserimento di Frascione ha trovato il giocatore adatto al proprio modo di

giocare. Poi mi lega un rapporto particolare a Checco Berlati che può diventare

un pericolo immenso per noi. Poi ho visto giocare benissimo Zatta e Neri (altro

ex in campo così come Emiliano Solfrizzi, ndr)».

L.G. «Faenza non è una squadra forte, di più, a dir poco buonissima. Ma che si

deve ancora compattare. Quale occasione migliore di un derby per trovare tutto

questo soprattutto dopo una sconfitta fuori casa con l’ultima in classifica. Si

potrebbe chiamare “fame” di successo. Poi dal punto di vista tecnico i vari

Agostini, Delle Monache, Porcellini, Di Trani e Carretta sono giocatori di

qualità».

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna, 05/02/2009

 


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