• 24/04/2018
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Rassegna stampa 24 aprile: Il Resto del Carlino

Chi si aspettava un Vianello arrabbiato e sul piede di guerra rimarrà deluso. Il presidente del sodalizio giallorosso ostenta una tranquillità invidiabile all’indomani della delusione di Jesi. Anzi, sembra impaziente di pensare al futuro. Presidente non è amareggiato per l’epilogo della stagione? «Un po’ sì, perché abbiamo buttato via l’ennesima partita, ma si vede che doveva andare così. Però non dobbiamo pensare che sia stata una stagione fallimentare perché ci siamo tolti anche delle belle soddisfazioni. Tuttavia la squadra ha dimostrato poco carattere e si è sciolta nei momenti topici, come a Jesi. Due buoni quarti, poi nel terzo siamo spariti e ci siamo rimessi a giocare soltanto nell’ultimo. Bisogna accettare la cosa e bisogna ricordarsi che siamo pur sempre Ravenna. Ci stavamo bene ai playoff, ma non ne farei una tragedia». Quindi vede il bicchiere mezzo pieno. «Certo, e per due ragioni. La prima e la più importante è che anche a Jesi c’erano 150 persone che ci hanno applaudito fino alla fine. Mi è successo un episodio: al ritorno mi sono fermato a mangiare in un bar lungo la strada e mi è venuto incontro un ragazzo che mi ha abbracciato e ringraziato come se avessimo vinto il campionato. Queste sono le cose che danno motivazione ed è per loro che si va avanti». La seconda? «Il tempo è dalla nostra parte. L’anno scorso essere arrivati così avanti ci ha costretto a scegliere Rammarico «Abbiamo buttato al vento l’ennesima partita, si vede che doveva andare così» tra i giocatori rimasti. Adesso avremo più tempo e più tranquillità per poter scegliere. Quindi so-no dispiaciuto, ma non più di tanto». Adesso bisogna ricostruire. Da dove ripartire? «Prima di tutto dobbiamo continuare a tenerci stretti i tifosi e sono sicuro che l’anno prossimo li faremo divertire di più. Però dovremo ritornare a ciò che eravamo prima: una squadra giovane composta da giocatori che hanno fame di successo. Quest’anno ci siamo fatti prendere un po’ la mano dai nomi, gente che è costata un patrimonio ma che alla fine non ci ha fatto fare il salto di qualità. Siamo pur sempre arrivati noni, ma mi aspettavo di più». Il primo tassello sarà il gm e c’è chi parla addirittura di un ritorno di Miro de Giuli. «Assolutamente no, ma qualcuno verrà e siamo già solleticati da qualche nome. Tutti dicono che Ravenna è una piazza straordinaria dove si sta bene, che ha un buon presidente e una grande tifoseria per cui abbiamo la possibilità di scegliere. Il campionato è finito ieri e non è che sceglieremo domani mattina, ma abbiamo diverse indicazioni che tra l’altro mi soddisfano. Il gm sarà il primo tassello, il resto lo vedremo». Proverà a tenere Antimo Martino? «Io conto che rimanga e non mi sono mai posto il problema. Stiamo addirittura parlando del futuro». Per quanto riguarda i giocatori, le sue parole lasciano presagire una rivoluzione. «Penso proprio di si perché quest’anno non è andata come volevo io. Cambieranno molti nomi, ma il nostro campionato è finito ieri, quello degli altri prosegue fino al 20 giugno, di tempo ne abbiamo». Stefano Pece


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