• 21/02/2018
  • Stampa
  • Commenti disabilitati su Rassegna stampa 21 febbraio: Corriere dello Sport/Stadio

Rassegna stampa 21 febbraio: Corriere dello Sport/Stadio

Il tecnico rivelazione della scorsa stagione si racconta: dagli inizi nella Capitale all’Orasi «SUPERATO ANCHE IL VOLLEY» Coach Martino: «Il mio Ravenna ha più abbonati della pallavolo Puntiamo ai playoff, ma…» «Da Repesa ho imparato la mentalità slava, però non sono un clone»
di Andrea Barocci Antimo Martino ha saputo aspettare. E’ stato assistente di tutti i coach della Virtus Roma dal 2007 al 2014. Poi ha deciso che era venuto il momento di ballare da solo, e a Ravenna, a forza di sorprendere, ha iniziato a fare concorrenza persino al volley. Martino, come è cambiata Ravenna? «Lo scorso anno abbiamo fatto miracoli andando in semifinale con Tambone e Sabatini del 94 e un americano del 93. Dopo questo risultato il club ha cercato di strutturarsi meglio puntando su giocatori più esperti e solidi come Giachetti e il lungo Usa Grant. Abbiamo ingaggiato poi Montano che, rispetto ai tempi della Fortitudo, oltre a giocare da guardia viene impiegato anche da play. Serviva un regista importante come Jacopo che potesse supportarlo. Certo, dovremmo cercare di gestire il minutaggio di Gia-chetti, ma a volte la squadra fa fatica ad essere regolare, e dunque lo utilizziamo un po’ di più rispetto a quanto preventivato». Come è finito da Roma a Ravenna? «Nel 2014 il gm era Giorgio Bottaro (oggi alla Federazione Calcio, ndr), che mi aveva conosciuto ai tempi della Virtus e mi apprezzava come tecnico al di là del mio ruolo di assistente. Prima della Virtus c’era solo il mio sogno di fare questo lavoro, diventato realtà negli anni a Roma. Non avevo ricevuto tante offerte, ma lo capisco: non è facile, cercando un coach, rivolgersi ad un assistente» Quali allenatori hanno influito maggiormente nella sua formazione? «Alla Virtus ho sempre cercato di essere “vivo” perché il rischio era quello di essere solo un esecutore. Con Repesa non avevo esperienza per un confronto, ma già dalla parentesi di Gentile, e poi con Boniciolli, sono diventato più operativo. Da Repesa ho appreso la mentalità slava, concreta dell’attaccare i punti deboli degli avversari, e la gestione intelligente del gruppo. Da Dalmonte la pallacanestro tattica. Da Boniciolli… non il temperamento; ma da lui ho capito che in alcune circostanze gli stimoli possono andare oltre la tattica. Però il mio basket non è un clone. E poi cerco di adeguarmi naturalmente ai giocatori che ho a disposizione» Vero che a Ravenna state facendo concorrenza al volley, sino a poco fa sport incontrastato in città? «Credo che il numero dei nostri abbonati sia superiore a quello della pallavolo. Anche l’affluenza media nelle nostre gare è superiore. Per la pallacanestro ravennate è un risultato importante, anche perché il club è ben organizzato (Montini è l’attuale gm, ndr) e con un buon rapporto con i tifosi. A livello regionale Ravenna non esisteva, negli ultimi anni invece abbiamo vinto molti derby con Imola e Forlì, l’anno scorso abbiamo vinto a Bologna contro la Virtus, in questa stagione al PalaDozza contro la Fortitudo e a Treviso. Gli obiettivi ? Siamo in una posizione di classifica buona ma non buonissima L’obiettivo è l’ingresso nei play off. Sulla singola gara possiamo competere con chiunque. Ma squadre come Fortitudo, Trieste, Verona, Udine, hanno roster super Quasi tutti hanno 9-10 senior, noi siamo uno dei pochi club ad avere tre under: Vitale, Sgorbati ed Esposito. Nei play-off la profondità delle formazioni verrà fuori…»


Comments are closed.