• 29/12/2010
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Presentata in conferenza stampa la “Carta dei Valori” del Basket Ravenna Piero Manetti

E’ stata presentata oggi in una conferenza stampa, tenutasi nella consueta sede del Caffè della Lirica, la “Carta dei Valori” del Basket Ravenna Piero Manetti. Di fronte ai giornalisti hanno preso la parola Luca Vianello, il general manager Dario Bocchini, il vice-allenatore della prima squadra, nonché capo allenatore dell’Under 19 Giovanni Lunghini e il giovane Giacomo Bramante, giocatore classe 1994 che fa parte dell’Under 17 Elite, che ha recentemente debuttato in prima squadra nella partita contro Padova del 19 dicembre 2010.

La “Carta dei Valori” è stata introdotta da Luca Vianello: “Questa è una giornata davvero importante per la nostra Società, perché presentiamo quella che possiamo definire come la nostra “Costituzione”. Abbiamo lavorato a questo documento per circa due anni, perché volevamo che il risultato fosse effettivamente la rappresentazione reale e concreta di quello che è il nostro proposito fondamentale: l’esito finale è un atto ufficiale che è stato pensato, rivisto, adattato e condiviso e dovrà essere osservato e fatto proprio da tutti coloro che sono e saranno insieme a noi, dal bimbo di quattro anni che comincia a divertirsi con il baby basket, allo staff della prima squadra ed a tutti dirigenti. La Carta è un condensato di buoni propositi, legati all’aspetto sportivo ma anche all’attività giovanile, cui da sempre teniamo in maniera particolare: abbiamo armonizzato una serie di indicazioni, di punti e di modi di fare che vorremmo fossero osservati da tutti, compresi i tifosi”.

Vianello va poi nel dettaglio: “Uno dei nostri obbiettivi, da qualche anno a questa parte, è quello di portare ragazzi di Ravenna in prima squadra. Vorremmo però contribuire a farne anche delle persone perbene, aiutandoli a comportarsi in modo civile ed urbano sin da piccoli. Sulla Carta, presentiamo idee e propositi per l’oggi e per il domani: ora bisogna fare in modo che si arrivi ai fatti concreti, sapendo che già da ora ci sono molti esempi in cui questi principi vengono applicati al nostro lavoro. Tra questi, uno dei progetti cui dedichiamo grande impegno e che, grazie alle nostre istruttrici, sta cominciando a darci grosse soddisfazioni, è quello del minibasket al femminile. Chi ci segue da tempo sa che lo scorso anno c’erano oltre trenta bambine nei nostri centri minibasket e che dalla metà della stagione abbiamo cercato di raggrupparle, facendo nascere così il Basket Rosa.

Per chiudere, oggi presentando la Carta diamo questo input iniziale, sapendo che in campo sportivo è una cosa nuova ed in parte inedita, per quanto ci riguarda rappresenta un altro passo particolarmente significativo verso lo sviluppo dell’aspetto sociale del sistema pallacanestro della città, che contiamo, con l’aiuto di tutti, di rendere sempre più rilevante ”.

Per la prima squadra, ha parlato il general manager Dario Bocchini: “La prima squadra è un esempio concreto di atteggiamento positivo verso il pubblico, ma anche di rispetto e di impegno verso la Società, lo staff e gli stessi compagni. Da quando sono qui non ho mai visto atteggiamenti sbagliati tra i giocatori, né verso il pubblico nè verso lo staff: l’intenzione di dare il massimo è totale, la professionalità e la serietà con la quale i ragazzi si allenano è un esempio che va preso da parte dei giovani, che fanno parte del gruppo del nostro settore giovanile”.

E’ stata poi la volta di Giovanni Lunghini, in qualità di tramite tra il suo lavoro con la prima squadra e quello di capo allenatore della formazione più “anziana” tra quelle del settore giovanile: “La mia formazione Under19 è molto legata alla prima squadra, ed è composta da tanti ragazzi nei quali ho trovato grande disponibilità per aiutare negli allenamenti, quando “i grandi” erano nei problemi per gli infortuni. Il gruppo dei giovani è ottimo, c’è una grossa coesione e tanta forza d’animo: ci sono limiti tecnici, ma i risultati dimostrano che l’impegno in palestra non è mai mancato e che le linee guida precise che abbiamo dato sono state rispettate. Anche i ragazzi più piccoli, che ogni tanto si allenano con la prima squadra, mostrano grande volontà e disponibilità, soprattutto sotto Natale quando ci sono di mezzo le Feste e qualcuno è in giro per tornei. Giacomo Bramante, qui al tavolo insieme a noi, è uno di questi ragazzi.

A livello giovanile, qualità fondamentali per fare bene sono l’onestà, la disponibilità e la collaborazione, per mantenere un alto livello di positività con tutti i collaboratori della squadra. E’ molto importante che la società abbia codificato questi principi”.

Giacomo Bramante ha poi parlato delle sensazioni che ha vissuto entrando a fare parte del gruppo della prima squadra, e poi nel debutto in B Dilettanti: “Mi sono trovato bene sin da subito, perché i ragazzi sono stati molto simpatici ed aperti. Mi diverto, posso imparare tante cose, e come miglioro io, migliorano anche i miei compagni. Il debutto? Beh, quando entri in campo e senti il tuo nome, con il pubblico che affolla la tribuna e tutto quel che ne deriva, è normale sentirsi emozionato e anche un po’ spaesato. Essere in campo con gli altri non mi ha però creato problemi, anzi, è stato rassicurante perché avevo di fianco i ragazzi con cui mi alleno”.

Il gm Bocchini ha infine specificato alcuni episodi che hanno legato la prima squadra ai ragazzi delle giovanili, nel corso di questa prima fase di stagione: “Abbiamo cercato di fare avvicinare la prima squadra ai più piccoli già prima della prima partita casalinga, con una presentazione fatta un pomeriggio al PalaCosta nella quale i ragazzi della prima squadra si sono dimostrati molto disponibili con tutte le squadre del settore giovanile. Da questa visita sono nate e stanno nascendo tante situazioni, come le presenze dei giocatori della prima squadra nei centri minibasket e nelle scuole, che sono molto belle perché portano ai bambini le nostre sensazioni. I ragazzi si sono divertiti molto, compatibilmente con gli impegni della prima squadra continueremo a svolgere attività di questo tipo. Credo che queste iniziative siano legate anche all’aumento del pubblico riscontrato ultimamente: vedere i bambini prendere i poster che sono nei nostri giornalini ed andare dai giocatori a chiedere l’autografo, come se avessero a che fare con campioni di serie A è piacevole, e fa in modo che si cementi ancora di più un’unione che per noi è l’obbiettivo fondamentale”.

Miro De Giuli

Ufficio Stampa Acmar Basket Ravenna Piero Manetti

 


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