• 10/05/2009
  • News
  • Commenti disabilitati su Settore Giovanile, il punto con Livio Neri

Settore Giovanile, il punto con Livio Neri

Trascorsi dieci mesi dal suo arrivo a Ravenna, con i vari campionati entrati nella fase finale se non già conclusi, incontriamo il responsabile del settore giovanile della Junior Basket, Livio Neri, per fare un primo punto della situazione sul vivaio giallorosso:

Quali sono le considerazioni che si sente di poter fare dopo quasi un anno di impegno con le giovanili del Basket Ravenna?

“Il bilancio del nostro settore giovanile, alla luce di quanto emerso nei vari campionati, può definirsi sicuramente positivo.

L’U19 ha giocato un campionato competitivo che, per chi crede alla sfortuna, è stato deciso soltanto da alcuni episodi che le hanno impedito di accedere alle Final Four di Anzola. Ma ciò che più conta, a mio avviso, è l’esplosione di alcuni giovani che hanno le qualità per fare bene anche nei campionati senior. Parlo di Senni, Basaglia, Beghi, Marian e Collini.”

L’ultima di campionato dell’Acmar ha poi visto esordire in Bdilettanti anche Cicognani (204 cm, classe 1992)…

“Giacomo è un ragazzo di grande interesse per il settore giovanile e per la prima squadra, il presidente Vianello stesso si preoccupa che venga seguito e cresciuto con la professionalità che merita e sogna, come me, che possa diventare protagonista nella propria città.

Le condizioni ci sono tutte, il ragazzo ha compiuto un salto di qualità a livello di consapevolezza e determinazione, componenti indispensabili per la crescita di chiunque in ambito sportivo.

Va sempre ricordato che ha 17 anni e tanta sana ambizione di eccellere. La costanza in palestra e la fiducia verso chi ha a cuore la sua crescita è fondamentale che restino per lui dei punti fermi.

U17, U15ed U14 hanno disputato buoni campionati…

“Discreti. Lo dico perché credo si possa sempre fare un po’ meglio.

I gruppi sono composti da ragazzi straordinari, si comportano benissimo sia in campo che fuori quasi tutti, poi, vantano un buon rendimento scolastico, e per un educatore non può essere che motivo di orgoglio. Da questo punto di vista gli allenatori Mauro e Casciello hanno svolto un ottimo lavoro.

Il mio rammarico nasce dal fatto che in queste annate ci sono individualità interessanti, dal grande potenziale, che potrebbero togliersi belle soddisfazioni se riuscissero ad affrontare gli impegni settimanali in palestra con maggiore “fame”: la pallacanestro resterà sempre un gioco, ma a 15/16 anni, se hai la possibilità di eccellere in qualcosa che ami, è un peccato fartela sfuggire per pigrizia.”

I piccoli, intanto, hanno conquistato tre titoli provinciali affermandosi anche su realtà consolidate della pallacanestro come Faenza e Lugo.

“In giovane età i risultati sul campo devono rivestire un ruolo marginale nel percorso di crescita dei ragazzi che praticano uno sport. I valori che cerchiamo di inculcargli in palestra vanno ben oltre una vittoria o una sconfitta e speriamo possano tornargli utili nel corso della vita, una risultato, invece, si dimentica in fretta.

Vincere i campionati a questi livelli non deve essere il fine. Se trasmetti ai bambini passione ed entusiasmo la vittoria può diventare una naturale conseguenza del lavoro svolto, e trasformarsi in un prezioso mezzo per rafforzare il ruolo educativo che rivesti nella crescita dei ragazzi.”

Prossimi obiettivi?

“Da circa un mese vado in palestra con un paio di splendidi gruppi a fare minibasket, per uno che viene dal basket professionistico ripartire dalla base può essere traumatico, personalmente lo consiglierei a quelli che soffrono di stress da lavoro, perché gestire 60 ragazzini dai 6 ai 9 anni è impegnativo ma estremamente gratificante.

Ci alleniamo alla palestra Camerani, (quella che da vent’anni è considerata il “tempio” del minibasket a Ravenna), quando termina la scuola i ragazzi passano dal cortile e vengono direttamente in palestra.

Coi primi caldi ho iniziato a lasciare la porta aperta, i bimbi ormai lo sanno e molti si fermano a fare qualche tiro a canestro prima di andare a casa, alcuni si fermano a giocare per tutta la lezione, si divertono e tornano per quella dopo. Ecco, tenere alto l’entusiasmo della base e continuare a lavorare in modo etico e professionale sono i nostri obiettivi.”

Ufficio Stampa Acmar Basket Ravenna Piero Manetti

 


Comments are closed.