• 15/05/2019
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Rassegna stampa 15 maggio: Il Resto del Carlino

• Ravenna
MARCO Cardillo è stato uno dei pilastri dell’OraSì di questa stagione e, a meno di grosse sorprese, sarà uno dei cardini anche di quella futura. La sua grinta ed esperienza sono state ampiamente elogiate da coach Mazzon che le ha sempre prese da esempio per i ragazzi più giovani. Oggi tocca a lui tracciare il bilancio
del 2019 fra presente e futuro.
Cardillo, che voto darebbe alla stagione della squadra?
«Direi un buon 7.5 perché la stagione si caratterizzava come la più difficile della serie A2 degli ultimi anni. L’aumento delle promozioni e delle retrocessioni ha spinto tutte le società a rinforzarsi moltissimo e, nonostante questo, siamo riusciti a raggiungere i playoff che poi rappresentavano l’obiettivo stagionale».
E alla sua personale?
«Sono abbastanza contento. Ho iniziato con qualche difficoltà, perché mi è servito un periodo di ambientamento con la nuova squadra e la nuova categoria. Quando l’ho superato, sono entrato in fiducia e ho giocato a buoni livelli, soprattutto ai playoff. Vorrei ripartire da qui l’anno prossimo».
Com’è stato il rapporto con coach Mazzon?
«Mazzon è uno dei migliori allenatori che ho avuto. Venivo da tre anni di serie A e il suo lavoro è all’altezza di quello che si fa nelle squadre più forti. Anche lui, come me, venendo da realtà diverse, ha avuto bisogno di un periodo di rodaggio, ma quando ha conosciuto la categoria e i giocatori, ha svolto un ottimo lavoro».
Tuttavia il feeling con i tifosi non è mai decollato.
«Purtroppo non siamo riusciti a fare scattare quel click, anche a causa di qualche prestazione sottotono. Siamo noi i primi ad essere dispiaciuti, perché il pubblico di Ravenna fa un tifo pulito, si
affeziona ai giocatori e li segue anche in trasferta. Ricordo ad esempio almeno 40 tifosi a Cagliari a inizio stagione e non è
cosa da tutti. Per il futuro bisognerà ripartire da qui, ricostruendo il rapporto squadra-tifosi».
Cardillo che squadra vorrebbe intorno a se l’anno prossimo?
«Mi basta che sia un gruppo tosto, che abbia voglia di lottare, come ritengo sia stata l’OraSì di questa stagione. Ma non sta a me dire che tipo di squadra deve costruire la società. Per quello ci sono persone capaci che sapranno fare certamente un buon lavoro».
Con quale compagno ha legato di più?
«sicuramente con il capitano. Con Masciadri si è creato un bellissimo rapporto che si è rinforzato durante la stagione.
In parte perché ci conoscevamo già e poi perché abbiamo condiviso la stanza durante le trasferte. Poi per motivi anagrafici, anche con Gandini e Marino, ma conserverò un buon ricordo di tutto il gruppo».
Chi vincerà i playoff?
«Una fra Treviso, Verona e Capo d’Orlando. Le prime due mi sembrano attrezzate per puntare al traguardo più alto, ma Capo d’Orlando mi ha fatto una grande impressione, penso che abbia tutte le carte in regola per mettere loro i bastoni tra le ruote».
Stefano Pece


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